Donald Trump, le relazioni pericolose con Putin e lo spettro dell’impeachment

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Donald Trump e lo spettro dell’empeachment: lo scorso giugno, in piena campagna elettorale il leader della maggioranza repubblicana al Congresso, il senatore Kevin McCarthy, pronunciava questa frase: “Penso che Putin paghi Trump”. Una frase shock se presa fuori contesto, ma che oggi rischia di essere un vero è proprio problema per il presidente Usa Donald Trump, suscitando agli ormai molti detrattori il pretesto per sostenere che dietro la travolgente corsa alla Casa Bianca del tycoon newyorkese, ci fossero i finanziamenti della Russia di Putin.

Sebbene la pronta reazione del presidente Donald Trump fosse arrivata per tempo: “E’ la più grande caccia alle streghe di un politico nella storia americana”, media e commentatori politici hanno già ipotizzato un ipotesi di impeachment. C’è la possibilità che il governo statunitense possa cadere? Ed il presidente Usa Donald Trump può decadere prima della scadenza naturale del suo mandato? La risposta è, ovviamente, si.

La Costituzione statunitense nel corso della sua storia si è adeguata con l’inserimento di emendamenti. Interessante è quanto prevede il XXV che disciplina la successione alla Presidenza e le relative procedure. L’emendamento prevede che “il Vice presidente e la maggioranza dei principali funzionari dei dipartimenti esecutivi” possono dichiarare il Presidente “incapace di assolvere i poteri e i doveri del suo ufficio”, in qual caso “il Vice presidente dovrebbe immediatamente assumere i poteri e i doveri dell’ufficio come Presidente pro-tempore”.

Inizialmente per la vice Presidenza non era fissata alcune funzione esecutiva, e soltanto in caso di morte o di impossibilità ad operare del Presidente, si prevedeva la successione del Vice. La prima volta che questo accadde fu il 1841, quando John Tyler succedette al defunto Presidente Harrison. E’ stata una soluzione improvvisa ma si verificò per ben sette volte in modo straordinario, al limite della consuetudine normativa, fino al 1963, quando con la morte di John Fitzgerald Kennedy, i poteri vennero formalmente assunti dal vice Presidente Johnson e gli venne attribuito in modo ufficiale la facoltà di scegliere il nuovo vice Presidente. Questo e molto altro venne codificando nella Costituzione con l’inserimento del XXV^ emendamento nel 1967.

Ma cosa accade in caso di impeachment? Una maggioranza semplice potrebbe votare per tradimento, corruzione ed altri delitti e se i due terzi della Camera esprimono voti a favore, il Presidente può essere rimosso dal suo incarico. Per accusare il Presidente di impeachment non occorre la prova del crimine ma qualsiasi violazione può essere considerata di una particolare gravità sufficiente per procedere al voto. Al di là del clima politico che in questo momento sta vivendo l’America, e sebbene più di un terzo degli americani sarebbe contento di una débâcle per Trump, i repubblicani controllano Camera e Senato e pertanto è altamente improbabile la possibilità di impeachment. (davide bruno)