Duplice omicidio allo Zen: Colombo confessa, è in stato di fermo, mistero su un uomo

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Il pm Ilaria De Somma ha sottoposto a fermo per duplice omicidio Giovanni Colombo, 26 anni, che ha confessato di avere ucciso Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio di 53 e 19 anni, commesso giovedì sera nel quartiere Zen di Palermo. Colombo è stato trasferito in carcere al Pagliarelli.

“Gli ho scaricato la pistola addosso”, ha ripetuto meccanicamente Giovanni Colombo stamattina, nell’interrogatorio reso al pm Ilaria De Somma e ai funzionari della Squadra mobile. “Non avevo altra scelta – ha aggiunto il giovane – erano in troppi, tutti contro di me”. Secondo la dinamica illustrata dall’indagato reo confesso, i primi colpi della pistola Block usata dall’improvvisato sicario sarebbero stati sparati in aria: “Ho cercato di disperdere quelli che mi stavano aggredendo – ha detto Colombo – e in effetti gli spari hanno allontanato la maggior parte delle persone, ma non Antonino e Giacomo Lupo, che hanno continuato ad insultarmi e ad essere minacciosi contro di me, avvicinandosi per colpirmi. Ho avuto paura, gli ho sparato”.

I colpi andati a segno sono stati nove e non hanno lasciato scampo alle vittime. “Poi sono scappato a casa di un parente, che mi ha aiutato. Ho chiamato il mio avvocato e mi sono costituito”. Il giovane, assistito dall’avvocato Corrado Sinatra, ha anche fatto ritrovare l’arma del delitto, nascosta in una fioriera. Ha spiegato pure di essersela procurata per motivi di sicurezza, perché da qualche tempo avrebbe avuto forti contrasti con un altro dei Lupo, Francesco, fratello di Giacomo e figlio di Antonino. Da un’ennesima discussione con lui è nato il litigio di ieri sera, culminato nel duplice delitto. La posizione dell’indagato andrà ora sottoposta al gip, che dovrà decidere se convalidare il fermo.

L’uomo misterioso del quale Colombo non vuole parlare

Ma ci sarebbe un misterioso personaggio “protetto” dietro il duplice delitto commesso ieri allo Zen, a Palermo. Giovanni Colombo, nella sua confessione, su questo punto è stato molto reticente: il contrasto con Antonino e Giacomo Lupo sarebbe legato a una precedente lite con Francesco Lupo, altro figlio di Antonino: i due si sarebbero scontrati perché Colombo sarebbe andato a “disturbare” una persona considerata “intoccabile”: “E’ cosa mia, non ti permettere di tornarci”, avrebbe detto Francesco Lupo, nel diffidare Colombo. Tuttavia l’indagato, di fronte alle insistenti domande del pm e degli investigatori, non ha voluto rivelare l’identità del “Mister X”. (Nella foto il presunto omicida)