Gela, la madre che ha ucciso le due figliolette ai medici: “Fatemi morire”

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Gela, la madre che ha ucciso le due figliolette ai medici: “Fatemi morire”. Sono le prime parole che Giuseppa Savatta, 41 anni, la madre che ieri a Gela ha ucciso le figlie di 9 e 7 anni, ha detto ai medici in ospedale dove è stata ricoverata dopo aver cercato di suicidarsi.

“L’ho fatto per il bene delle mie figlie, per non farle soffrire”, ha spiegato allo psichiatra. Era certa che il marito l’avrebbe lasciata, a conclusione di un rapporto di coppia assai difficile. Ma l’uomo, Vincenzo Trainito, 48 anni, ingegnere e insegnante, pur ammettendo l’esistenza di dissidi familiari, avrebbe detto che una rottura netta con la moglie non era nelle sue intenzioni, anche se più volte minacciata nei momenti d’ira. I vicini li avrebbero sentiti litigare spesso.

Giuseppa Savatta, laureata in lettere, aveva ricevuto un incarico annuale come insegnante di sostegno all’istituto comprensivo Ettore Romagnoli. Lui, ingegnere edile con studio in piazza Umberto, insegna all’istituto tecnico per geometri “Ettore Maiorana”. (ANSA)

Un minuto di silenzio e rinvio della seduta a giovedì mattina, alle 9.30. Così il consiglio comunale di Gela ha voluto rendere omaggio a Maria Sofia e Gaia, le due sorelline uccise dalla mamma nella loro casa di via Passaniti. A proporre il rinvio della seduta, votata all’unanimità, è stato il consigliere Salvatore Gallo.

Fuori dall’aula, i consiglieri del Movimento 5 Stelle, in segno di vicinanza al capogruppo Vincenzo Giudice, zio delle due bambine. Giovedì la seduta si terrà a porte chiuse, senza telecamere e diretta streaming. Non è da escludere che il gettone di presenza di oggi, in ogni caso spettante ai presenti al momento dell’appello, possa essere devoluto in beneficenza.