Due gemelle siamesi di 17 mesi unite per il torace e per l’addome sono state separate con successo all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. L’intervento di separazione su Rayenne e Djihene, provenienti dall’Algeria, il 2 ottobre scorso, ma solo ora se ne ha notizia, è durato 10 ore ed è stato eseguito da un team multidisciplinare di circa 40 persone guidato da Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento Chirurgico.
Per preparare l’intervento sono stati realizzati modelli e stampe 3D delle gemelle. Una speciale procedura ha consentito di dimezzare la durata dell’operazione (in media di 18-20 ore) riducendo il tempo di esposizione delle bambine all’anestesia.
Nella storia dell’Ospedale è il secondo caso di separazione di gemelli siamesi. L’unico altro intervento di questo tipo risale all’inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguito su due gemellini maschi. Anche in quel caso si trattava di siamesi toraco-onfalopaghi (con torace e addome uniti).
Un’altra coppia di gemelle siamesi, ricoverate nel reparto di Neonatologia del Bambino Gesù, verrà separata nelle prossime settimane. Provengono dal Burundi e sono unite per la zona sacrale (pigopaghe). Il percorso clinico e chirurgico delle piccole pazienti algerine e burundesi rientra nell’ambito delle missioni umanitarie promosse dall’Ospedale pediatrico della Santa Sede. Nel 2016 i casi pro bono sono stati circa 50.
Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale, il pericardio (la membrana che riveste il muscolo cardiaco) con due cuori dentro e il fegato, ma con una rete vascolare speculare e distinta che ne permetteva la separazione.
Nel corso dell’intervento sono state divise le costole e il fegato; ricostruiti lo sterno (prima inesistente) e il diaframma; è stato diviso e ricreato il pericardio con sostanze biologicamente compatibili; sono stati ricostruiti addome e parete toracica.
La quantità di pelle necessaria per concludere l’operazione è stata ottenuta inserendo ai lati del tronco delle gemelline, nei mesi precedenti l’intervento di separazione, due espansori cutanei in silicone. A quattro settimane dall’intervento, Rayenne e Djihene dormono e giocano ciascuna nel proprio lettino del reparto di Chirurgia. “L’intervento di separazione si è concluso senza complicazioni – afferma Alessandro Inserra – le bambine non hanno problemi funzionali e stanno bene. In futuro si dovrà intervenire nuovamente per correzioni di natura estetica, ma il loro percorso di crescita sarà normale. (Fonte Askanews)