L’Ars ha approvato con 33 voti a favore il mantenimento dell’art.1 delle variazioni di bilancio, facendo cadere tutti gli emendamenti soppressivi che avrebbero affossato il testo.
Lo ha fatto dopo un lungo dibattito d’aula, con diversi esponenti di maggioranza e opposizione preoccupati per il taglio di 10,7 milioni di euro ai Comuni – già in forte crisi finanziaria e sul piede di guerra da settimane con i sindaci che minacciano le dimissioni di massa se lo Stato non interviene – contenuto nel ddl, agganciato all’ultima legge di stabilità regionale, col quale il governo Musumeci si era impegnato con lo Stato ad abrogare norme e voci di spesa della finanziaria che altrimenti sarebbero stati impugnati dal Consiglio dei ministri.
Nonostante le rassicurazioni in aula dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha sottolineato la natura tecnica della norma (“Il taglio sarà recuperato con le variazioni di fine anno) senza la cui approvazione sarebbe saltato il negoziato con Roma su alcune partite e nonostante avesse garantito ai deputati che i fondi sarebbero stati recuperati dai 66 milioni concessi alla Sicilia dal decreto fiscale appena approvato a Roma, in aula molti deputati di entrambi gli schieramenti hanno insistito nell’avere garanzie precise dal governo Musumeci per non arrecare ulteriori danni ai Comuni.
Alla fine, è passata la proposta fatta dal deputato dem Antonello Cracolici che ha chiesto al governo di recuperare i 10,7 mln tra le maglie dei tanti emendamenti aggiuntivi presentati al ddl; a quel punto è stato il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona a sciogliere il nodo: “Ha ragione Cracolici, possiamo trovare i fondi recuperandoli da alcuni appostamenti previsti negli aggiuntivi”.
Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha messo ai voti l’art.1 insistendo sull’immediata votazione evitando così una sospensione dei lavori che avrebbe potuto far venir meno il numero legale in aula e dunque rinviare ancora una volta l’esame del ddl (fermo dal 21 luglio). Miccichè si è fatto garante dell’immediata votazione dell’emendamento che la commissione Bilancio sta scrivendo per neutralizzare il taglio ai Comuni contenuto nell’art.1. Aula dunque sospesa per alcuni minuti. Al rientro dovrebbe essere approvato l’articolato e poi gli aggiuntivi, tra cui quello che evita il taglio agli enti locali.