Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo: “Il diritto alla salute non è battaglia di politica migratoria”

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Ispettori del ministero della Salute, medici dell'Usmaf e regionali salgono a bordo della Diciotti per effettuare controlli sanitari sui 150 migranti rimasti a bordo della nave della Guardia Costiera a Catania 25 agosto 2018. ANSA/ORIETTA SCARDINO

Il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Palermo, Toti Amato, ha voluto esternare il suo plauso ai colleghi che hanno lavorato a bordo della nave Diciotti.

“Esprimo un ringraziamento sentito e doveroso a tutti i medici intervenuti sulla nave Diciotti che hanno prestato la loro assistenza ai profughi, finalmente sbarcati. Non è una difesa d’ufficio, ma in questa aspra vicenda, i medici siciliani uniti, alcuni dei quali volontari, hanno mostrato al mondo il grande spirito solidale della professione”.

Sono state queste le parole di Amato, il quale ha aggiunto: “l’assistenza sanitaria non può trasformarsi in una battaglia di politica migratoria tra istituzioni nazionali ed europee, o con gli altri poteri dello Stato. Nessun obiettivo politico, consenso, attrattiva elettorale o rivolta, come quella scoppiata nella struttura di Rocca di Papa dove saranno ospitati i migranti, possono giustificare il mancato soccorso”.

Amato ha inoltre osservato: “i medici lavorano quotidianamente nell’affermazione del diritto alla salute, deontologicamente e costituzionalmente garantito, qualunque sia la condizione etnica o giuridica di chi ha bisogno. I migranti che arrivano in Sicilia non sono numeri da ridistribuire o rimandare indietro, clandestini o profughi, ma semplicemente vite umane a cui vanno garantite cure e salute mentale, messa già a durissima prova dai traumi psichici per l’odissea del loro viaggio, e poi dal ritardo del loro sbarco tra le polemiche. Una condizione che non sarà senza conseguenze, soprattutto per i più piccoli”.