Faceva parte del Palermo che dalla B arrivò in Uefa e che riportò nel massimo campionato una piazza che mancava da oltre 30 anni. I rosanero sono di nuovo in B e Claudio Bordon torna ad avere un posto nell’organico dello staff tecnico. E’ lui il nuovo responsabile dei preparatori atletici del club e al sito internet della società racconta le sue sensazioni.
“Qui a Palermo ho trascorso cinque anni fantastici. Ma adesso non è il momento di pensare al passato. Questa è una nuova sfida certamente allettante. Mi sembra scontato che l’obiettivo sia la promozione in Serie A – sottolinea Claudio Bordon -. Questo è fuori discussione. Il patron Zamparini ha fatto degli sforzi importanti per raggiungere un traguardo che noi dobbiamo avere nella testa forte e chiaro. Dobbiamo essere uniti, perché uniti si vince. Da soli non si vince. Altrimenti si va a fare un altro sport che non è il calcio”.
Un palmares importante, quello di Claudio Bordon, con i successi in Coppa Uefa e Coppa Italia a impreziosire una carriera prestigiosa: “Tutto il mio bagaglio professionale – prosegue Claudio Bordon – sarà a disposizione di questo club che io amo e mi ha dato tante soddisfazioni. Mister Tedino ha uno staff all’altezza, io aiuterò cercando di ottimizzare laddove sia possibile affinché tutte le risorse umane possano rendere al meglio. Bisogna avere lo spirito di cooperazione, quel senso di appartenenza. Tutto il resto viene da sé”.
Cinque anni in rosanero, ricchi di ricordi importanti: la promozione in Serie A dopo 32 anni sotto la guida tecnica di Francesco Guidolin e, per la prima volta nella storia, la qualificazione alla Coppa Uefa: “Il ricordo più bello è ovviamente la promozione in Serie A del 29 maggio 2004. Il giorno di Palermo-Triestina, avevo lo scooter parcheggiato fuori dallo stadio. Sono uscito quindici minuti prima della fine della gara e da solo ho fatto un giro della città per godere delle emozioni che si respiravano in quella serata splendida. Una roba fantastica. Ma, come ho già detto, non è bello vivere di ricordi. Il passato è passato. Ora la testa è rivolta al presente, tutti insieme uniti per raggiungere l’obiettivo”.
Altro stop per Slobodan Rajkovic, in campo tra un mese e mezzo
Altro stop per Slobodan Rajkovic che si è sottoposto a una risonanza magnetica alla clinica Macchiarella di Palermo. L’esame ha evidenziato una frattura composta dell’emipiatto tibiale del ginocchio destro da impatto ed un versamento intrarticolare da stress in estensione dell’articolazione in esame. Il calciatore ha già iniziato il percorso fisioterapico del caso. Anche stavolta, complici anche i problemi alle cartilagini e alle articolazioni del ginocchio destro di cui è stato vittima il centrale serbo nell’ultimo anno, il recupero sarà lungo. Serviranno almeno 45 giorni per tornare ad allenarsi.