Dalla Scozia al Giappone senza aerei attraverso le steppe kazake e mongole con tutti i mezzi possibili. Lo ha fatto il giornalista di Panorama Luca Sciortino, 48 anni, palermitano che da tanti anni ormai vive lontano dalla Sicilia, e lo ha raccontato in un libro che uscirà il 23 gennaio per Sperling & Kupfer dal titolo “Oltre e un cielo in più. Da una parte all’altra del mondo senza aereo”.
Chi legge questo libro viaggerà da Occidente verso Oriente senza tappe predefinite, per il puro gusto di viaggiare. Di fronte all’ansia di vedere come cambiano le culture lungo il continente euroasiatico, partire è un attimo per Luca Sciortino, con solo un bagaglio leggero e la sua macchina fotografica.
Quattro mesi e oltre diecimila chilometri, percorsi nella seconda metà del 2016, seguendo un’unica regola: niente aerei, per vedere come cambiano i paesaggi, le culture e i popoli dalla Scozia al Giappone, passando per l’Asia Centrale. I tetti dorati di Budapest lasciano posto a un’Ucraina ferita dalla guerra; la sconfinata pianura russa si apre sulle montagne del Tien Shan, dove i cacciatori si affidano ancora alle aquile.
“This is Asia”, gli dicono, e ogni posto, così radicalmente diverso, sembra ripeterlo: il tempo si ferma nei giorni dorati della Siberia, nel sogno accarezzato di una vita altra; nella steppa mongola, fra pastori nomadi, prendono corpo le sue paure ataviche; la Cina, sotto la superficie scintillante, si rivela un mondo contadino e brutale.
In questo libro – corredato da bellissime foto realizzate dallo stesso autore – Luca Sciortino racconta l’essenza di Paesi sfuggenti, nei quali si è immerso con sincera curiosità per scoprirne la natura più vera, tagliata fuori da ogni guida turistica. E lungo la strada ritrova il senso profondo del viaggio: nell’incontro con realtà sconosciute, la sua stessa identità si sgretola e si ricostruisce, fino a restituirgli un altro sé e una nuova direzione.