Il Tribunale del Riesame “perdona” gli ultra della sinistra e annulla le misure a carico dei 17 militanti del centro sociale “Anomalia”. Una decisione sorprendete, per la Procura di Palermo che sta ora valutando concretamente l’ipotesi di ricorrere in Cassazione contro la decisione dei colleghi.
In particolare sarebbe uno il passaggio che avrebbe destato le maggiori perplessità tra i pm. Quello in cui i giudici del Riesame (collegio composto dal presidente Antonella Consiglio, e da Giuseppina Di Maida e Marco Gaeta) scrivono: “In relazione ai reati fine, che pure sono stati oggetto di misura cautelare, va detto che essi sono connessi ad atteggiamenti di protesta politica che, sebbene declinata in termini violenti, non sono sfociati in derive incontrollate e (soprattutto) risalgono a circa quattro anni addietro”. Il Riesame aveva annullato l’ordinanza del gip con cui si disponeva la misura cautelare dell’obblico di presentazione presentazione alla polizia giudiziaria per 17 appartenenti ad “Anomalia”, in seguito a diverse manifestazioni, sfociate in disordini e tafferugli con le forze dell’ordine, avvenute tra il 2010 e il 2012.
Le accuse a carico degli estremisti del centro sociale palermitano erano state documentate da approfondite indagini della Digos. Molti i casi finiti sotto i riflettori degli investigatori. Tra questi, quello relativo al 14 dicembre 2010, quando alcuni esponenti di “Anomalia” in seguito ad una manifestazione non autorizzata all’aeroporto di Punta Raisi furono denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali; e ancora il 23 dicembre muniti di casco protettivo e armati di sassi, bastoni, bottglie e di una bomba carta hanno “compiuto condotta di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni personali” in occasione della presentazione di un libro di un esponente di Casa Pound, alla Mondadori.
Nelle scorse settimane, in seguito alla decisione del Riesame, i componenti di “Anomalia”, incontrando i giornalisti, avevano lanciato l’ennesima provocazione chiedendo la grazia (al cippo in onore delle anime dei decollati, che rappresentano coloro che sono stati condannati ingiustamente) “di liberare Palermo e il suo popolo da questo novello inquisitore” (il pm Geri Ferrara, ndr) che tanto ricorda quelli che in epoche passate accusavano e giustiziavano in pubblica piazza chi a loro insindacabile giudizio ritenevano pericoloso”.