L’Aquilotto va in picchiata, i conti in rosso del servizio minibus nel centro storico

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L’Aquilotto non decolla, anzi, affossa i conti del Comune. Il bus navetta che dovrebbe servire il centro storico e alleggerire il traffico automobilistico viaggia sempre, costantemente e desolatamente vuoto. Tutto questo mentre monta l’insofferenza per il caos viabilistico causato dalla contemporanea presenza di cantieri aperti nelle arterie più trafficate e la chiusura al traffico di ampie zone della Palermo vecchia. Problema che si aggiunge all’ormai costante malessere degli abitanti e dei commercianti che hanno scelto di vivere e animare la zona di piazza Marina, Sant’Anna, via Alloro, corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi e piazza Rivoluzione. Strade diventate impraticabili di giorno per lo sproporzionato flusso di auto e l’assenza di servizi e parcheggi, e infrequentabili di notte per la presenza della microcriminalità e per la caotica gestione della movida.

Sulla realizzazione delle aree pedonali la battaglia tra residenti e commercianti da una parte, e l’assessore Giusto Catania con il sindaco Leoluca Orlando dall’altra è stata dura fin dall’inizio. Gli incontri pubblici tra cittadini e amministrazione si sono sempre conclusi in modo poco “cordiale”. E tra i servizi messi sul tavolo da Palazzo delle Aquile per convincere i palermitani del centro storico a digerire le isole pedonali c’era proprio lui, il bus navetta Aquilotto linea Gialla (nella foto in pieno traffico).

“Servirà a raggiungere agevolmente il centro e scoraggerà l’uso delle auto” si giurava da parte del Comune. Pronti, via, dal primo dicembre scorso il bus ha iniziato la sua missione. Anche ad uno sguardo poco attento non può sfuggire il fatto che, a parte l’autista, i mezzi viaggiano praticamente vuoti, ad ogni ora del giorno e della notte. Se poi quello sguardo diventasse attento e volesse provare a leggere i numeri, da sempre argomenti testardi e refrattari alle interpretazioni, le conclusioni sarebbero a dir poco clamorose.

Le cifre informalmente riferite dall’Amat parlano di meno di 30 biglietti venduti al mese. Considerato che il prezzo unitario del ticket è di 0,52 centesimi, significa che in un mese l’azienda dei trasporti incassa 15,6 euro che in un anno diventano 187,2 euro. Per il bilancio dell’Amat questi numeri non hanno conseguenze, il servizio del bus navetta articolato sulle due linee Gialla e Verde fa parte del contratto di servizio stipulato con il Comune che lo paga a prescindere, “vuoto per pieno” si dice gergalmente.

Ma per comprendere le dimensioni bisogna avere la consapevolezza che le casse di Palazzo delle Aquile il servizio lo devono finanziare, eccome. E il costo si aggira sui circa 400.000 euro l’anno. L’Aquilotto, quindi, porta a casa soltanto pochi spiccioli a fronte di un impegno finanziario pubblico che meriterebbe ben altra fortuna. Un elemento in più per chi dovrebbe riflettere sulla strategia seguita nel processo di pedonalizzazione e di organizzazione della viabilità a Palermo.