La Corte d’Appello assolve Ciccio Cascio dall’accusa di corruzione

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Cascio da palazzo dei normanni a lampedusa

Ciccio Cascio assolto per il reato di corruzione. La prima sezione della Corte d’Appello di Palermo ha in parte assolto e in parte dichiarato prescritte le accuse nei confronti dell’ex deputato  ed assessore regionale siciliano al Territorio. Cancellata anche la condanna di primo grado, due anni e otto mesi, inflitta dal Gup col rito abbreviato.

Cascio era stato condannato per la vicenda della realizzazione di campi da golf all’interno di un resort a Collesano con fondi europei. I fatti risalivano al periodo compreso tra il 2002 e il 2010.  Il giudice aveva accolto la tesi accusatoria secondo cui l’ex deputato, all’epoca dei fatti esponente di Forza Italia ed assessore regionale al Turismo, avrebbe fatto ottenere il finanziamento europeo di sei milioni di euro alla società titolare del resort  in assenza di requisiti.

I beneficiari sarebbero stati gli imprenditori Giuseppe e Gianluigi Lapis, padre e figlio, titolari della Ecotecna srl, che costruì il Golf Club Le Madonie. Un finanziamento “illegittimo” che avrebbe avuto come contropartita la fornitura di “lavori e servizi” dalla stessa società per la costruzione di una villa a Collesano di proprietà di Cascio.

Secondo l’accusa Cascio avrebbe ricevuto in cambio 5.200 euro corrisposti da Ecotecna per la stipula dell’atto preliminare di vendita del terreno. Oltre al denaro il deputato avrebbe goduto della realizzazione delle opere di sbancamento e movimento terra e di altri lavori durante la realizzazione della villa, del riconoscimento a titolo gratuito a Cascio e alla moglie dello status di soci onorari del golf club. Tutti benefit pagati dalla Ecotecna.

La condanna aveva avuto gravi conseguenza politiche per Ciccio Cascio, esponente dell’Ncd al momento della sentenza di primo grado. In applicazione della Severino il parlamentare era stato dichiarato decaduto dall’Ars e non ha potuto ricandidarsi. Oggi la Corte d’Appello lo ha assolto.

“Finalmente c’è un giudice a Berlino… Mi hanno tolto due anni di vita, con l’assoluzione spero di avere recuperato almeno una parte di dignità che mi è stata tolta con la condanna di primo grado. Sono uscito da sotto un treno”. Lo ha detto all’Adnkronos l’ex presidente Francesco Cascio, dopo l’assoluzione in appello dall’accusa di corruzione, arrivata due anni dopo la condanna a due anni e otti mesi in primo grado. Per un altro capo di imputazione il reato è stato prescritto.

Cascio, difeso dagli avvocati Nino Caleca ed Enrico Sanseverino, ricorda con particolare emozione il momento in cui, dopo la condanna di primo grado, era stato costretto a lasciare l’Assemblea regionale siciliana. “Mi ha fatto malissimo uscire da quel palazzo dove avevo svolto il mio compito con dignità – spiega ancora -. Sono stato cacciato via dall’Ars per una condanna ingiusta. Questa è stata la cosa più difficile in assoluto da sopportare”.

“Io ho sempre rispettato le istituzioni, indipendentemente dalla frase fatta – dice ancora Cascio -. Io rispetto davvero profondamente le istituzioni e penso che essere uscito dall’Ars per una condanna è stata la cosa più mortificante mai subita. Guardare i miei figli è stata la cosa più difficile di tutte. Il giudizio della gente non mi importa. Davvero mi frega poco, a me è sempre importato il giudizio della mia famiglia e di chi mi vuole bene. I miei amici mi hanno sempre sostenuto. Ora giustizia è fatta”.

Cascio ricorda anche che in primo grado, per evitare la prescrizione, aveva chiesto il rito abbreviato. Ma non è bastato. “Io stesso chiesi il rito abbreviato perché volevo evitare la prescrizione – dice -, ho fatto una scelta stupida di anticipare la conclusione del processo per non avere la prescrizione”.

Oggi è arrivata l’assoluzione nel merito sul reato di corruzione che riguarda l’accusa di avere favorito con un finanziamento gli imprenditori Lapis. E la prescrizione per la parte su una delibera. “Non sono felice al 100 per cento – dice ancora Cascio – mi aspettavo l’assoluzione totale, ma va bene così”. E alla domanda se pensa di tornare attivamente in politica, dice: “In questo momento della politica non mi importa nulla. Mi interessa solo della mia famiglia”. (AdnKronos)