L’operaio di Nino Gucciardi, fratello di Salvatore, uno degli arrestati nell’operazione Petrino avvisava: “C’è il signor D’Alì qua”. L’incontro avvenuto nel baglio di contrada Chinea, risale al 5 settembre del 2014 ed è stato documentato fotograficamente dai carabinieri.
La chiacchierata, finita nella carte dell’inchiesta culminata con l’arresto dei presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, riguardava l’affitto di circa 22 ettari di terreno di proprietà della famiglia D’Alì da parte di Gucciardi per realizzare una piantagione di alberi di Paulownia, in cambio di un canone di locazione annuo pari a 700 euro l’ettaro. Nell’operazione rientrava anche l’imprenditore Girolamo Scandariato già condannato nel 2000 dal Gip del Tribunale di Palermo a due anni per associazione mafiosa e figlio di Nicolò Scandariato, reggente della famiglia mafiosa di Calatafimi.
Dopo aver raggiunto il baglio, Gucciardi sui era recato in una piantagione di Paulownia già realizzata dalla Agri Innovazioni in località Cancellieri, a Trapani. Secondo gli investigatori sia la Agri Innovazione srl che la Paulownia Social Project era gestita occultamente da Scandariato e la prima società godeva dell’esclusiva per la vendita nella regione Sicilia di piante di “Paulownia clone vitro 112” e del relativo legno prodotto.
Il 5 agosto al baglio di contrada Chinea si presenta anche Scandariato a bordo di una Ford Kuga assieme a Nino Gucciardi. L’ex senatore di Forza Italia invece si presenta con un Audi e con un collaboratore politico. E’ in quel momento che i carabinieri li fotografano e pochi minuti dopo Scandariato al telefono si dice fiducioso di “chiudere” dicendo “è stato qua tutta la mattinata con noi” e al tempo stesso dava indicazione di spedire una bozza di contratto di fitto all’attenzione del senatore. Contratto stipulato che nei mesi seguenti veniva concretizzato.
L’ex sottosegretario all’Interno non è indagato e in una nota firmata insieme ai fratelli precisa “che è stato stipulato nell’anno 2014 un contratto d’affitto relativo a terreni di proprietà di nostra madre poi scomparsa nel 2016, in contrada Chinea del comune di Trapani. La controparte è la società Paulownia social project srl con sede in Roma, rappresentata in qualità di amministratore unico da Girolamo Culmone, noto esponente del Wwf. La trattativa precedente il contratto si è svolta direttamente con lo stesso e con i legali della società, e senza alcun intermediario, almeno da parte nostra, comportando anche, com’è inevitabile, verifica della idoneità dei terreni sul sito”.