La Giunta Musumeci approva la nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica e finanziaria

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La giunta Musumeci, riunita a Catania, ha approvato la nota di aggiornamento al Defr, il documento di programmazione economica e finanziaria regionale, dell’assessore all’Economia Gaetano Armao.

L’assessore Gaetano Armao sul suo profilo facebook ha fatto alcune riflessioni: “Alcuni dati confortanti emergono dalla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale-Defr presentata in Giunta. Sulla base del dato previsionale che emerge dall’aggiornamento del documento di economia e finanza dello Stato appena approvato dalle Camere nel quale sono contenute stime di crescita del Pil statale di +1,5% nel 2019, +1,6% nel 2020, +1,4% nel 2021 – scrive Armao -. Ne scaturisce un quadro programmatico di crescita del PIL reale (valore di tutti i beni e servizi finali prodotti all’interno della in un dato anno) corrispondente a 1,7% nel 2018, 1,5% nel 2019, 1,5% nel 2020 e 1,2% nel 2021, tendenza che si fonda sull’attivazione della spesa di sviluppo (fondi regionali, europei e statali), secondo il profilo temporale e gli importi previsti nei programmi di investimento del Governo regionale e di quelli operati dalle imprese (solo per Enel e Terna gli investimenti programmati nel triennio dovrebbero superare il miliardo di euro)”.

“E cosi superati i 90 md€ nel 2021 – aggiunge Armao – si potranno raggiungere i 100 miliardi € valore nominale del Pil. Il 2021, da qui una flessione delle previsioni di crescita, sarà anche l’anno di avvio della nuova programmazione per la quale dovrà essere evitata la stasi iniziale di investimenti registrata nel periodo 2014-2020, sopratutto concentrando la spesa di fondi extraregionale di fonte statale. Nel quadriennio rispetto alla ricchezza perduta nel periodo della crisi 2008-14 (ove il Pil regionale è sceso del 15,3%) si recupererà così il 5,9%, circa il 40 %, che si aggiunge al meno robusto 20% recuperato nel periodo 2015-17 (2,4%)”, spiega Armao.

“Il documento approvato – prosegue l’assessore all’Economia – indica altresì i ddl collegati approvati in questi mesi dalla Giunta, il complesso di riforme correlate la manovra finanziaria del Governo Musumeci. Come per l’approvazione del Defr a giugno scorso anche questa volta i tempi sono stati rispettati in linea con gli impegni assunti dal Governo Musumeci. Il Documento potrà adesso essere esaminato dal Parlamento, dopo l’approvazione del Rendiconto generale, dell’Assestamento, dei debiti fuori bilancio già calendarizzati”, conclude Armao.

Armao e Musumeci stanno predisponendo il ddl di bilancio, quello di stabilità ed il collegato ordinamentale, la manovra finanziaria 2019, da approvare entro il 31 dicembre prossimo.

Per il governo, si legge nell’aggiornamento del Defr, “sembra ormai prevalere un’irrimediabile percezione della decrescita che tracima in una vera e propria frattura del sistema del diritti di cittadinanza che si misura nel livello dei servizi pubblici i quali, nonostante la pur lievissima ripresa del Pil e occupazione, rimane drammaticamente più basso del centro-nord ed analoghe tendenze hanno riguardato vivibilità, ambiente, dotazione infrastrutturale, standard di istruzione, università e ricerca, efficienza dei trasporti locali, ed in particolare qualità dei servizi sanitari e cura per adulti ed infanzia”.

Per il governo sono “effetti di una politica economica statale che nell’ultimo decennio ha investito sempre meno e peggio le proprie risorse al Sud, ma anche della mala amministrazione senza visione ed attenzione alle future generazioni”.

“Nel Mezzogiorno la pressione della burocrazia comprime le possibilità di crescita con un’intensità doppia, pari al 48,2% in più, rispetto al Centro Nord”, prosegue il documento. E “cosi’ tempi della giustizia civile e tributaria, tempi di pagamento della Pa, lunghezza delle code negli uffici pubblici, pratiche on line gestite dai comuni, durata delle opere pubbliche, corruzione, qualità di governo, assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici creazione di valore delle società partecipate dagli enti territoriali, sono tutti elementi che militano in senso negativo sulla competitività del Sud e della Sicilia e che occorre urgentemente riformare, ed in questo si esplica l’impegno del governo regionale, si vedrà di seguito, per consentire una ripresa economica”.

“In questo contesto costo del credito, carenza di misure di incentivazione fiscale, arretratezza e costi di trasporto, concorrenza sleale da parte del sommerso e inerzia burocratica – scrive il governo nella nota di aggiornamento del Defr – costituiscono gli ostacoli allo sviluppo che il governo intende aggredire con una decisa politica di riforme strutturali unita all’aumento della capacità di tempestivo impiego delle risorse finanziarie extraregionali. Un rilievo peculiare va riconosciuto alla riforma delle generali procedure amministrative da accompagnare con riforme di settore (urbanistica ed edilizia, appalti, contributi, controlli, organizzazione). E’ infatti proprio la Sicilia – sottolinea il documento – che una recente ricerca rileva avere il più alto tasso di peso burocratico con effetto oppressivo per cittadini ed imprese e disincentivo per gli investimenti”.