L’adulterio in India non è più un crimine. La Corte Suprema del Paese ha definito incostituzionale e discriminatoria nei confronti delle donne la legge di epoca coloniale che, fino ad oggi, prevedeva una condanna a cinque anni di prigione per questo tipo di reato.
Un articolo della legge risalente all’era coloniale britannica permetteva di infliggere fino a cinque anni di reclusione a qualsiasi uomo che avesse fatto sesso con una donna sposata senza il consenso del marito. “Pensare all’adulterio come a un crimine è un passo indietro”, hanno dichiarato all’unanimità i cinque giudici della Corte Suprema.
La Corte ha affermato che la legge ha privato le donne della dignità e della scelta individuale e le ha trattate come proprietà degli uomini. Secondo i giudici, inoltre, l’adulterio rappresenta una questione privata e in quanto tale costituisce un motivo legittimo di divorzio.