Lampedusa, Open Arms: “Fatto tutto per il rispetto dei diritti delle persone”

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“L’Open Arms ha compiuto il suo dovere, quello di proteggere i diritti umani e di rispettare le Convenzioni internazionali e continuerà a fare il suo lavoro finché non verrà trovata una vera soluzione. La Spagna e l’Italia si assumano finalmente la responsabilità di fornire assistenza e un porto sicuro alle 107 persone a bordo della nostra nave”. Lo dice la Ong spagnola che tra l’1 e il 10 agosto ha effettuato tre diverse operazioni di soccorso, salvando in totale 163 persone, tra cui due donne in avanzato stato di gravidanza e 32 minori.

“Dopo aver chiesto agli stati costieri più vicini (Italia e Malta) un porto di sbarco, così come previsto dal diritto internazionale marittimo – ricorda la Ong -, ci siamo diretti verso il porto più vicino, quello di Lampedusa, e abbiamo fatto del nostro meglio per prestare assistenza e cure alle persone a bordo della nostra nave, effettuando ben sei evacuazioni mediche d’urgenza”.

“Mentre i nostri volontari e volontarie erano costantemente impegnati nel gestire una vera e propria crisi umanitaria – proseguono -, insieme ai nostri legali, abbiamo intrapreso tutti i passi necessari affinché i diritti delle persone a bordo venissero rispettati rivolgendoci a: Tribunale per i minori e Procura minorile di Palermo, Tar del Lazio, Procura di Agrigento e di Roma. Abbiamo, inoltre, raccolto 89 volontà di richiedere asilo e le abbiamo trasmesse agli organi competenti (Mrcc, Unhcr). Le autorità chiamate in causa hanno tutte disposto che ai naufraghi venisse prestata immediatamente l’assistenza necessaria, sospendendo di fatto il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane”.