Sono 89 i migranti, di varia nazionalità, che sono stati intercettati a circa 6 miglia dalla costa di Lampedusa e scortati fino al molo Favarolo dalla motovedetta Cp 282. Erano su un barcone di 20 metri. Con loro – è stato il quattordicesimo sbarco a partire dalle 4.30 di stanotte – si è arrivati ad un totale di 1.409 persone sbarcate e trasferite all’hotspot di contrada Imbriacola che è ormai al collasso.
Per cercare di alleggerire la struttura, che ha una capienza di circa 250 ospiti, la Prefettura di Agrigento è già al lavoro. Per lunedì è previsto il trasferimento di 200 migranti sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle. Da qui saranno successivamente trasferiti in centri di accoglienza in provincia di Ragusa. Sulla più grande delle Pelagie, al momento non ci sono navi quarantena. L’Allegra con a bordo 446 migranti ha lasciato nei giorni scorsi l’isola.
Con i circa 1.200 migranti sbarcati tra ieri e oggi a Lampedusa, gli arrivi via mare nel 2021 hanno superato quota 12mila, il triplo di quelli registrati l’anno precedente nello stesso periodo. Nel 2019 erano stati solo 842. E’ quanto emerge dai dati del Viminale. In questi primi giorni di maggio si sfiorano i 3mila arrivi. Finora il mese con più sbarchi è febbraio (3.994). Le nazionalità piuù rappresentate tra gli sbarcati sono tunisini (1.512), ivoriani (1.243) e bengalesi (1.216). I minori stranieri non accompagnati sbarcati sono 1.373.
“Se in un giorno sbarcano mille migranti sull’isola la macchina dell’accoglienza, anche se tra mille difficoltà, può reggere. Ma se ne arrivano tremila o quattromila che facciamo?”. Così il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, commenta l’ultima ondata di sbarchi sull’isola dove nel giro di poche ore sono approdati oltre mille migranti. “Lo avevo detto il giorno in cui è nato il governo Draghi: – aggiunge – l’Italia non può permettersi ambiguità su un tema fondamentale come quello dei flussi migratori, e meno che mai può permettersi di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana. Servono regole chiare per il soccorso in mare e per il controllo nel Mediterraneo, e servono azioni di tutela dei diritti umani”. “Al tempo stesso – osserva il sindaco – c’è bisogno di meccanismi che salvaguardino Lampedusa e la sua comunità, siamo un territorio di confine non solo italiano ma anche europeo, anche Bruxelles deve assumersi le sue responsabilità”.
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – a quanto si apprende – ha sentito oggi il premier Mario Draghi in relazione all’imponente numero di migranti sbarcati a Lampedusa. Sul tavolo c’è la costituzione di una cabina di regia per affrontare il dossier insieme a tutti i ministri coinvolti: oltre all’Interno, la Difesa e gli Esteri. In modo da pianificare condivise misure in vista di un’estate che si annuncia complicata sul fronte flussi. Intanto, intorno al 20 maggio la titolare del Viminale sarà a Tunisi con il commissario europeo Ylva Johansson, per affrontare il tema con le autorità locali.