D’ora in avanti ci sarà nel Giardino della Memoria di Ciaculli, gestito da giornalisti e magistrati, ci sarà anche un albero dedicato al maresciallo della Polizia penitenziaria Calogero Di Bona, ucciso dalla mafia a 35 anni il 28 agosto del 1979, medaglia d’oro al valor civile.
La cerimonia di piantumazione, questa mattina, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone e dei familiari, la vedova Rosa Cracchiolo e dei figli Ivan, Alessandro e Giuseppe. Calogero Di Bona era il vice comandante della Polizia penitenziaria nel carcere dell’Ucciardone e fu vittima della lupara bianca, alla fine del turno di servizio. Nel 2010 i figli di Di Bona hanno spinto per far riaprire le indagini sulla scomparsa del padre. Una nuova inchiesta, coordinata da Francesco Del Bene e Amelia Luise, nel 2012 ha individuato il contesto in cui è maturato l’assassinio del sottufficiale che voleva riportare la legalità all’interno dell’Ucciardone. I pentiti hanno raccontato che Di Bona fu ucciso nel giardino di una casa di campagna nella borgata periferica di Cardillo.
“Lo Stato deve far sentire la sua presenza nel territorio e lo Stato c’è – ha detto il sottosegretario Jacopo Morrone -. Tutte le forze dell’ordine devono sentirsi sicure e certe che lo Stato sta al loro fianco, sono qua per questo. Ai familiari va il mio sostegno e la vicinanza del governo, a volte ci si sente abbandonati ma invece siamo qua a incoraggiare e a supportare le iniziative a favore della legalità. Abbiamo ricordato, in questo luogo significativo, gestito da giornalisti e magistrati, un combattente contro la criminalità, un sottufficiale della Polizia penitenziaria onesto e coraggioso e ne abbiamo onorato la memoria”. Morrone si è soffermato per un momento di riflessione, assieme al provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, e al vicepresidente nazionale dell’Unci Leone Zingales, davanti agli alberi dedicati a Giovanni Falcone, Francesco Morvillo e agli agenti trucidati a Capaci, e davanti agli alberi che ricordano i caduti della polizia penitenziaria: Antonino Burrafato, Antonio Lorusso (caduto assieme al giudice Pietro Scaglione) e Luigi Bodenza.
Tra gli altri hanno partecipato all’iniziativa il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il comandante provinciale della Guardia di finanza, Giancarlo Trotta, il capocentro della Dia di Palermo, colonnello Antonio Amoroso, Giovanna Nozzetti, presidente del distretto di Palermo dell’associazione nazionale magistrati, il segretario regionale dell’Assostampa Sicilia, Roberto Ginex, ed il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Giulio Francese.