Matteo Renzi a Catania dà la carica ai sui proconsoli siciliani e lancia una stoccata al governo regionale. Il leader di Italia Viva raduna i suoi e attacca subito: “Caro governatore Musumeci sblocca i 6 miliardi di euro che il governo Renzi ha messo con i Patti territoriali e che sono fermi e che devono essere spesi. Questo è il presente della Sicilia, poi sul futuro ci sarà modo di pensare e ragionare”.
Un affondo che serve a caricare la platea in una terra, come lui stesso ammette, dove “abbiamo perso il referendum”. L’ex segretario piddino sa bene che nell’Isola la strada è tutta in salita ma prova a tracciare la rotta e dare la carica.
“La Sicilia per noi è importante. E ha sempre anticipato il ciclo nazionale. Qui abbiamo tre anni davanti a noi per far radicare Italia Viva e poi esprimere un nostro candidato alla presidenza della Regione – dice Renzi – . Qui, in Sicilia, abbiamo perso il referendum. Qui, in Sicilia, torneremo a vincere”.
Poi parla del suo movimento politico nato dalla scissione con il Pd. “Italia viva – spiega – è un soggetto nuovo, è una cosa nuova in tutti i sensi. Se non avessimo voluto dare vita a una novità, saremmo rimasti nel Partito democratico. Noi pensiamo di seguire uno schema inedito, ma che in qualche modo richiama al movimento di Macron, En Marche. Noi apriamo a tutti, a destra e a sinistra, purché si parli di persone perbene, fresche, innovative”.
Anche a Forza Italia?, chiede il cronista di LiveSicilia a margine della manifestazione. “Noi ci rivolgiamo certamente all’elettorato di Forza Italia. Noi siamo pronti a dialogare con tutti, senza esclusione. A patto che a unirci non sia una tessera o uno schema mentale. Siamo pronti a parlare con chi si sintonizza con noi sulle cose da fare, e sono tante”.