Operazione Barbanera, in manette Fadhel Moncer il capo clan sosia del pirata

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Si chiama Fadhel Moncer, alias “Giovanni”, alias “Boulaya”, di nazionalità tunisina, il capo dell’organizzazione criminale arrestato nell’ambito dell’operazione Barbanera. Il clan gestiva viaggi veloci di migranti a bordo di gommoni tra la Tunisia e la Sicilia.

L’operazione portata a termine della Finanza  è denominata “Barbanera” proprio per la caratteristica fisica di Moncer che porta una folta e lunga barba. Secondo i pm Marzia Sabella e i sostituti Calogero Ferrara, Claudia Ferrari e Federica La Chioma, che hanno coordinato l’inchiesta, la banda negli ultimi due anni avrebbe gestito decine di traversate verso le coste siciliane e reinvestito i soldi guadagnati in attività economiche intestate a dei prestanome.

Gli uomini delle fiamme gialle hanno dovuto anticipare il blitz di un paio di giorni perché alcuni indagati stavano per fuggire in Tunisia. Sono stati fermati ai varchi del porto di Palermo mentre tentavano di imbarcarsi sulla motonave con addosso 30.000 euro.

La caratura criminale di Moncer viene fuori da alcune conversazioni telefoniche intercettate in cui il tunisino ammetteva di aver sollecitato la falsificazione di verbali di arresto e di aver pagato una tangente ai funzionari locali della polizia tunisina della città di Kelibia in occasione del fermo di uno dei suoi complici.

Ai migranti fatti entrare in Italia l’organizzazione garantiva la possibilità di un contratto di lavoro fittizio, anche di tipo stagionale. Almeno in sette occasioni, oltre ai profughi, sono stati introdotti in Italia tabacchi di contrabbando per centinaia di migliaia di euro. Durante le indagini è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti uno dei complici di Barbanera preso con 30 chili di hashish al casello autostradale di Buonfornello e due contrabbandieri di sigarette e sono stati sequestrati 360 kg. di tabacchi lavorati.

Le indagini sono state condotte dal dal Nucleo di polizia economico finanziaria, guidato dal colonnello Cosmo Virgilio. L’esecuzione del provvedimento è stato invece affidato al Gico della Guardia di finanza, guidato dal colonnello Massimo Fortino. Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi. (Foto d’archivio)