Mentre la Giunta di Leoluca Orlando approva il bilancio di previsione 2017, che dovrà passare al vaglio del Coniglio comunale, si scatena il putiferio a Sala delle Lapidi per la vicenda delle commissioni. Troppi sono gli scontenti, troppi i malumori, troppi i mal di pancia. Così da un lato Orlando, Leoluca, che prevede nel documento contabile un incremento delle entrate da lotta all’evasione pari a 97 milioni di euro, e dall’altro lato l’Orlando presidente del Consiglio comunale, Totò, che spera che si possa trovare in fretta la quadratura del cerchio sulle commissioni.
Anche perché ormai, passato il tempo del “vogliamoci bene” della campagna elettorale è chiaro che il nodo più grosso è quel conflitto sottotraccia che sta emergendo tra il Pd di Faraone, che ha voluto il proprio gruppo con a capo Dario Chinnici, e Alternativa popolare costretta a fare gruppo da sé con Francesco Scarpinato, il quale ha mantenuto il nome della lista Democratici e Popolari, ma che oggi rivendica quella visibilità che gli deriva dalle oltre 3.500 preferenze conquistate.
La maggioranza in Consiglio comunale ha fatto flop già due volte sulla “spartizione” delle presidenze di Commissione. La seduta è saltata anche nel pomeriggio di questo venerdì prima di Ferragosto. Dunque orlandiani spaccati, telefonate che si susseguono in queste ore, fibrillazioni continue e liti assicurate.
Scarpinato, che raggiunto al telefono non vuole parlare entrando nel merito, lascia intendere che in queste ore la partita sulla sua presidenze è finita nell’agenda dei maggiorenti del partito a livello nazionale. Del resto è noto a tutti quanto sia stato fondamentale anche per il Pd l’apporto e il ruolo di Democratici e popolari per arrivare al successo. Venti candidati, con Scarpinato che ha bruciato tutti, persino Dario Chinnici, braccio destro di Faraone, oggi eletto capo gruppo Pd.
Ma le commissioni sono sette, secondo gli accordi tre vanno alla lista Democratici e Popolari che però è composta da due partiti. Dunque, Scarpinato, che puntava decisamente alla presidenza della Terza Commissione, quella che lo ha visto impegnato per cinque anni in una battaglia a favore di una maggiore efficienza dei servizi ai cittadini, ha deciso di puntare i piedi. Non può prendere tutto il Pd. “E’ una questione politica, del resto Ap ha sposato un progetto civico, ha dato un contributo decisivo e di conseguenza merita un premio e una certa visibilità, ci vuole un bilanciamento politico tra le forze di maggioranza in campo”, sussurra un candidato al Comune del partito di Alfano che non ce l’ha fatta.
Tornando alle Commissioni, quella che si occupa delle Aziende dovrebbe andare a Paolo Caracausi del Mov 139, ex presidente della commissione Attività produttive, che ha lasciato intendere chiaramente che non è affatto contento. All’Urbanistica, è stato designato Giovanni Lo Cascio del Pd, e agli Affari generali, personale, contenzioso andrà Rosario Arcoleo sempre del Pd. Gianluca Inzerillo di Uniti per Palermo andrà alla Quarta che si occupa di Attività sociali, Igiene, servizi ecologici, mentre Ottavio Zacco sempre di Uniti per Palermo è destinato alle Attività produttive; a Sinistra Comune andrà una delle più importanti commissioni la Prima che si occupa di Bilancio, dove si andrà a sedere l’ex assessore alla Scuola Barbara Evola. E proprio sulla Commissione Bilancio aveva messo gli occhi Mimmo Russo, Palermo 2022, uno dei componenti della maggioranza a cui certe scelte non stanno andando giù. Il suo partito avrà la Quinta commissione Pubblica Istruzione con francesco Bertolino
La questione è diventata sempre più spinosa, dopo che è saltato ancora una volta il Consiglio per mancanza del numero legale. “Registriamo grande frammentazione e irresponsabilità politica. Non sono bastati due mesi per saziare la fame di poltrone delle forze politiche che hanno sostenuto l’attuale amministrazione”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione al Consiglio comunale di Palermo insieme con i capigruppo Anello, Mattaliano e Tantillo, aggiungendo: “Anche oggi, come ieri, si è ostaggio di ambizioni politiche e di tattiche di posizionamento tutte interne alla maggioranza, mentre la città annaspa tra migliaia di problemi, dall’invasione di rifiuti al rendiconto di bilancio da approvare. Noi siamo qui per lavorare e invece la maggioranza diserta l’aula e si prepara alle vacanze d’agosto come se questi mesi fossero stati produttivi. Riteniamo questo comportamento un’offesa nei confronti dei palermitani onesti, di quelli che stentano ad arrivare a fine mese e di quelli che cercano di produrre in una città fin troppo difficile – proseguono i consiglieri comunali d’opposizione -. Noi siamo pronti, come da primo giorno, a fare la nostra parte e chiediamo di essere convocati anche nella settimana del ferragosto. Oggi, ancora una volta, in maniera responsabile, sebbene fossimo tutti presenti, abbiamo chiesto ai nostri consiglieri di opposizione, registrata l’assenza della maggioranza, di non entrare in aula così da non far aprire una seduta che si sarebbe chiusa in 3 minuti costando un gettone amaro ai palermitani. La storia è piena di amministrazioni rielette che dopo alcuni mesi vanno alla deriva. Ma questa vicenda di Palermo – concludono – è un record senza precedenti”.