A ricordo della giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, il Comando Militare Esercito “Sicilia”, le locali sezioni dell’Associazione Nazionale Bersaglieri e dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, grazie alla entusiastica disponibilità della professoressa Francesca Vella, Dirigente Scolastico del Liceo Classico Internazionale Statale Giovanni Meli, hanno dedicato una giornata d’incontro con gli studenti nel ricordo dei loro coetanei di 100 anni fa, di quei ragazzi del ’99 che morirono nelle trincee ancor prima di aver raggiunto la maggior età. L’iniziativa si colloca a pieno titolo tra quelle promosse quest’anno nell’ambito delle Commemorazioni nel Centenario della fine della Grande Guerra in Sicilia.
Nell’aula magna del prestigioso liceo palermitano, gremita di studenti e professori, tra cui una cinquantina di moderni ragazzi del ’99, le note cantate dell’Inno d’Italia hanno aperto la conferenza.
Particolarmente apprezzato l’intervento dell’onorevole professor Roberto Lagalla, Assessore regionale all’istruzione, che ha evidenziato la comunanza di valori e sentimenti attraverso un secolo di storia, tra i ragazzi del ’99 protagonisti della drammatica stagione bellica e i loro analoghi attuali, in un mondo completamente diverso.
Tra i relatori, anche i presidenti delle due associazioni combattentistiche, Francesco Gitto e Vincenzo Nuccio, che hanno rispettivamente introdotto gli aspetti salienti della giornata – la Grande Guerra e la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera – ed il professor Giuseppe Zimmardi, docente presso il liceo Meli, che in poche battute ha saputo trasmettere al pubblico la tragica diversità tra la visione estetica della guerra tratteggiata da D’Annunzio e Marinetti e la drammaticità dell’esperienza bellica.
L’intervento del Generale di Brigata Claudio Minghetti, Comandante dell’Esercito in Sicilia, ha chiuso la breve conferenza con un accorato appello ai ragazzi del 1999 affinchè non rinuncino ai loro sogni, qualsiasi siano gli ostacoli sul cammino, ricordando che molti dei ragazzi del 1899, stroncati nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, non hanno avuto lo stesso privilegio.
Partendo dal richiamo a quei giovani diventati adulti nelle trincee, i relatori hanno così mostrato l’importanza del ricordo e della memoria civica, i sacri scopi di una giornata – come quella odierna – dedicata a valori risorgimentali che ancora oggi sono il fondamento della convivenza civile e dell’identità nazionale.