Palermo: Santa Rosalia arriva a Palazzo dei Normanni con la mostra “Rosalia eris in peste patrona”

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Santa Rosalia arriva a Palazzo dei Normanni, a Palermo. In occasione dei festeggiamenti della santa protettrice del capoluogo siciliano, martedì 4, alle 11, a palazzo Reale, sarà presentata alla stampa la mostra “Rosalia eris in peste patrona” e verrà illustrato il nuovo percorso turistico con ingresso dal portone monumentale vice regio di piazza Parlamento, attivo dal 5 settembre.

L’esposizione narra, attraverso capolavori d’arte e documenti d’epoca, la vera storia della Santuzza, che liberò i palermitani dalla peste. L’apertura del portone consente finalmente l’accesso dal prospetto principale del Palazzo, che per anni “ha dato le spalle” al Cassaro, oggi Patrimonio dell’Unesco.

La mostra su santa Rosalia è un’iniziativa della Fondazione Federico II, con l’Assemblea regionale siciliana, il dipartimento regionale dei Beni culturali, la Soprintendenza per i Beni culturali e l’Arcidiocesi di Palermo, che hanno scelto di dedicare al culto e alla devozione di Santa Rosalia, sotto il profilo artistico, culturale e antropologico, una ricchissima esposizione di dipinti, “pale d’altare” e documenti dell’epoca.

In occasione della mostra il museo diocesano di Palermo ha concesso in prestito tre importanti opere delle sue collezioni. Il Museo Diocesano di Palermo ha aderito volentieri, considerando l’importanza e la varietà delle opere relative alla peste e a Santa Rosalia presenti nelle sue ricche collezioni.

I curatori hanno selezionato come primo dipinto la grande tavola attribuita a Simone de Wobreck detta Palermo liberata dalla peste, risalente al 1576 e dipinta come ex voto per la devastante peste dell’anno precedente ad opera della confraternita di S. Rocco, il cui santo titolare è presente insieme con i santi Sebastiano, altro protettore contro quel flagello, Santa Cristina di Bolsena e Santa Ninfa.

Per il dipinto è pronta una sala apposita nel nuovo allestimento in corso d’opera del Diocesano a cura di Pierfrancesco Palazzotto, che pure contribuisce con un saggio nel catalogo della mostra. Il secondo dipinto è L’Angelo annuncia a S. Carlo Borromeo la fine della peste dovuto a Teodoro Vallonio nel 1614, che mostra il ruolo della comunità lombarda a Palermo legato alla figura del Vescovo Borromeo durante le pestilenze nel territorio ambrosiano. Il terzo è il primo ritratto ufficiale di Santa Rosalia, realizzato su incarico del Senato di Palermo da Vincenzo La Barbera nel 1624 e portato in processione proprio quell’anno. La tela si trova normalmente esposta nella Sala Verde del Museo, dedicata appositamente alla Patrona palermitana.(ANSA)