Palermo, un bene confiscato alla mafia diventa una sartoria sociale

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Un bene confiscato alla mafia diventa una sartoria sociale. Il locale, che si trova in via Casella 22, a Palermo, ha aperto le porte ieri pomeriggio alla presenza del presidente di Confartigianato Palermo Nunzio Reina, del presidente della Fondazione progetto Legalità onlus e dell’assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano.

Un lavoro portato avanti dalla società cooperativa sociale “Al Revès” insieme a partner come Confartigianato Palermo e che darà a persone svantaggiate la possibilità di imparare uno dei mestieri più antichi. “Le lezioni – spiega il presidente di Ancos Palermo Giusto Arnone – saranno tenute dai pensionati di Ancos, l’Associazione nazionale comunità e sportive di Confartigianato. Presto verranno creati anche dei laboratori di ceramica e ci sarà un’offerta formativa diversificata”.

“Siamo felici di essere riusciti a portare a termine questo progetto – dice Reina – Dare la possibilità a molte persone di imparare i vecchi mestieri all’interno di un locale confiscato alla mafia è un segnale di grande speranza”.