Politica, l’Ars dà il via libera alla legge sui centri storici e al ddl di modifica al sistema degli appalti pubblici regionali

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Sala d’Ercole nella seduta di martedì pomeriggio, terminata poco dopo le sette di sera, ha dato il via libera con 51 voti a favore e nessun voto contrario alla legge sui centri storici e al disegno di legge di modifica al sistema degli appalti pubblici regionali. Quest’uiltimo ha avuto 46 voti a favore, un contrario e un astenuto.

La seduta del parlamento era iniziata e rinviata di un’ora: la commissione Affari istituzionali, infatti, è ancora a lavoro sul disegno di legge di “correzione” della finanziaria regionale, alla luce dei rilievi del Consiglio dei Ministri sulla base dell’esame della Ragioneria Generale dello Stato. Il ddl arriverà oggi in aula, l’approvazione – in base alle indicazioni dell’ultima conferenza dei capigruppo – è prevista entro la fine di questa settimana. 

Bocciato dall’ufficio legislativo dell’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che modifica la normativa sugli appalti pubblici in Sicilia. In una nota integrativa al ddl all’esame dell’Ars, si legge: “Continuano a persistere i profili di criticità già espressi, relativamente alla scelta della Regione di discostarsi dalla normativa statale in tema di qualificazione e selezione dei concorrenti, procedure di affidamento e criteri di aggiudicazione”.

Il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone avevano sollevato un dubbio di legittimità costituzionale perché la norma, dopo l’impugnativa da parte del commissario dello Stato, continua ad entrare in contrasto con il codice nazionale degli appalti. Il testo, sostenuto dal M5S, dal centrodestra e dall’Udc, non ha ottenuto alcun veto dall’ufficio di presidenza nonostante il parere negativo degli uffici.

“Ci sono due scuole di pensiero: chi vuole affrontare i problemi e risolverli, e chi preferisce il rispetto formale di una presunta legalità e si resta ingessato dentro i confini di una presunta costituzionalità”. Lo ha detto Antonio Malafarina, parlamentare regionale del Megafono, intervenendo in aula nel corso del dibattito sulla legge di modifica al sistema degli appalti.

Malafarina è intervento sostenendo la necessità di votare il ddl, nonostante il parere degli uffici dell’Ars non abbia del tutto chiarito i dubbi sulla costituzionalità del ddl. A favore del voto, sostenendo la necessità di approvare il ddl per dare slancio ai comparti interessato dagli appalti, si sono espressi in aula anche Domenico Turano (Udc), Toto Cordaro (GS Pid) e Marco Falcone (Fi).

Al termine del dibattito l’aula ha votato la pregiduiziale proposta da Cracolici, che chiedeva lo stop all’esame del ddl: l’aula ha respinto la proposta, che sostanzialmente è stata sostenuta solo dal Pd. Dopo il voto con il quale l’aula ha scelto di proseguire con l’esame del testo, dai banchi del pubblico è scattato un breve applauso.

L’Ars ha inoltre avviato l’esame d’aula del disegno di legge di “correzione” della legge finanziaria approvata lo scorso 30 aprile: il testo è stato incardinato in aula. Il termine per gli emendamenti scade mercoledì alle ore 16. Nel corso della seduta di domani pomeriggio si svolgerà la discussione generale, gli articoli saranno esaminati e votati giovedì