Primo impegno del Crocetta quater lo stato di calamità ed emergenza per Messina. Ma le polemiche e i dissensi vanno avanti, con tanti scontenti.
Dichiarazione dello stato di calamità naturale per la crisi idrica di Messina e la richiesta al governo nazionale di riconoscimento dello stato di emergenza. E’ il primo impegno ufficiale del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e del suo nuovo governo quater, convocato nel pomeriggio con i nuovi assessori nominati. Un solo punto all’ordine del giorno.
“Mantengo gli impegni assunti con Messina – ha affermato Crocetta – e con la nuova giunta cominciamo concretamente a lavorare. Entro domani spero di incontrare tutti gli assessori, per tracciare con loro le prime linee di governo che dobbiamo portare avanti in coerenza con il programma concordato con gli elettori siciliani”.
Dopo il passo indietro di Antonio Fiumefreddo e quello della Li Calzi, che ha fatto spazio a Barbagallo, polemiche e veleni sul nuovo esecutivo con il governatore ha assunto l’interim delle Autonomie locali, rinviando la soluzione definitiva da individuare “in accordo con la segreteria nazionale e regionale del Pd, per risolvere alcuni problemi politici rimasti in campo”.
“Chi ha parlato di pasticcio a proposito del mio annuncio della squadra è stato smentito dai fatti. L’ho fatto per accelerare un percorso difficile, perché è chiaro che in qualsiasi progetto collettivo ognuno mette qualcosa e rinuncia a qualcos’altro. Non potevo tenere bloccata una discussione aperta nell’alleanza, poiché era inconcepibile per il popolo siciliano”, ha detto Crocetta, rispondendo all’Ansa sulle polemiche esplose all’interno della maggioranza subito dopo avere comunicato, l’altro ieri, i nomi dei nuovi assessori, mossa che aveva irritato il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti.
“Se non avessi accelerato – ha aggiunto il governatore – invece di migliorare l’intesa avremmo rischiato di creare più incomprensioni. Gli assessori designati sono stati scelti tutti con i partiti, salvo il mio vice presidente, Mariella Lo Bello come era giusto e tra l’altro mai messo in discussione da alcuno. E’ stato fatto un bel passo in avanti, in politica si fa sintesi”.
Per Crocetta adesso “non esistono più gruppi singoli di deputati che fanno un’Opa sul governo, ma esiste una coalizione”. Il governatore ha ringraziato l’area che fa riferimento a Giuseppe Lupo “per non avere messo veti sui Beni culturali” e “l’avvocato Antonio Fiumefreddo”, indicato in prima battuta da Crocetta e poi ritiratosi, “per avere colto la necessità che avevano di fare un governo politico nell’attuale fase di legislatura, gli sarà sempre a fianco nelle battaglie importanti che conduce per la trasparenza e la legalità”.
Sull’assessore uscente Cleo Li Calzi, anche lei inserita nella prima lista e poi esclusa, Crocetta ha affermato: “Mi ha comunicato che aveva un senso se la riconfermavo al Turismo ma in un governo politico è chiaro che le deleghe sono frutto anche di accordi di maggioranza, apprezzo la sua fedeltà all’amministrazione”.
“Non ho mai temuto le elezioni anticipate anche perché il vice segretario del Pd Guerini era stato abbastanza chiaro, annullando il gioco di chi voleva produrre instabilità. Il nuovo governo politico di fine legislatura che abbiamo definito con la coalizione mi sembra di livello. Ora tutti al lavoro. Con gli assessori elaboreremo il documento da presentare martedì prossimo al Parlamento regionale indicando gli obiettivi di governo che ci poniamo per accelerare ulteriormente la crescita della Sicilia”, ha affermato Crocetta all’Ansa.
I decreti di nomina degli assessori saranno firmati subito dopo gli adempimenti burocratici. “Per i riconfermati i tempi saranno forse più stretti, comunque tutti si metteranno subito al lavoro”, ha ribadito il presidente. Tra le linee programmatiche del documento che sarà presentato all’Ars ci saranno “misure per il sostegno alle imprese e per l’occupazione, oltre alla riforma della pubblica amministrazione che deve servire ad accelerare le politiche di sviluppo e non rallentarle”. L’obiettivo del governatore è sostenere la crescita della Sicilia, “con interventi per spingere il Pil che dopo una lunga fase di recessione quest’anno chiuderà a +0,4% e l’anno prossimo è previsto un ulteriore +1%”.
Tiepido il presidente dell’Assemblea regionale Pd Giuseppe Bruno, renziano: “Io sono abituato a festeggiare quando i governi fanno qualcosa e non quando nascono. Speriamo che adesso si inizi a fare qualcosa facendo dimenticare ai siciliani lo spettacolo offerto in questi giorni. Per adesso è solo una speranza e nulla di più”.
“Avevamo raccomandato prudenza al presidente Crocetta prima di “smantellare” la Giunta precedente e, purtroppo, i fatti ci hanno dato ragione. Oggi questa proposta politica così com’è formulata non ci appartiene perché non è frutto di un percorso condiviso con tutte le forze di maggioranza, come da noi più volte richiesto. Ribadiamo la necessità di cambiare metodo ed affrontare in modo unitario, in un tavolo che riunisca tutte le componenti a sostegno del Governo, i temi programmatici fondamentali attorno cui condividere l’azione della maggioranza”. Così, in una nota, Sicilia Futura. “Desideriamo preliminarmente comprendere quali forze politiche fanno parte di questo patto di fine legislatura e quali saranno gli obiettivi comuni sottoscritti. Un Governo che dovesse avviare il proprio percorso di lavoro già dilaniato da divisioni interne frutto di diffidenza reciproca o tentativi di sopraffazione sarebbe da considerare una iattura per la Sicilia e non potrà mai vederci partecipi in questi termini per il grande rispetto che abbiamo per le Istituzioni che rappresentiamo e per i Siciliani ed i loro bisogni”.
“Ala e Crocetta, peggiore presidente della Regione di sempre, sono incompatibili”. A dirlo è il coordinatore gruppi parlamentari Ala- i verdiniani – Saverio Romano dispiaciuto per lo spazio che “alcuni organi di stampa continuano a dare a veline avvelenate anziché attenersi alle comunicazioni ed ai fatti”. Romano fa inoltre notare che “l’unica casella rimasta vuota è quella del retrobottega della maggioranza che sostiene Crocetta che a sua volta ha tanti piccoli suk. Sarà da lì che arriverà il nuovo assessore e la storia sarà sempre quella vecchia, triste e indecente per una Sicilia che affonda, nel disinteresse di Crocetta e di chi lo sostiene”.
“Siamo alla tragicommedia. Assessori che entrano e assessori che escono, la Sicilia è diventata una macchietta per colpa di una combriccola di disinvolti irresponsabili e sprovveduti. Quando calerà il sipario?”, si chiede il deputato regionale dell’opposizione, Nello Musumeci.