Sedici cani costretti a vivere segregati in un rudere cadente nelle campagne di Ribera, in precarie condizioni, sono stati scoperti dalle guardie eco-zoofile dell’Oipa di Agrigento, intervenute con i carabinieri e con il personale dell’Azienda sanitaria provinciale.
I cani, alcuni dei quali in catene, erano costretti a restare ore sotto il sole, altri invece erano rinchiusi da mesi in una stanza il cui pavimento era ricoperto da escrementi e insetti. Gli animali, per nutrirsi, avevano a disposizione soltanto del pane secco che intanto era ammuffito. Tra loro anche una cagnetta con i cuccioli, intrappolati in una stanza del rudere, la cui unica uscita era stata bloccata da un tavolaccio di legno.
I cani, tutti privi di microchip, sono stati sequestrati e trasportati al canile municipale, fatta eccezione per uno dei cuccioli, che si trova in condizioni molto gravi. Il proprietario degli animali è stato denunciato per abbandono e maltrattamento di animali e nei suoi confronti è stato sollecitato l’intervento dei servizi sociali, in quanto egli stesso vive in una situazione di assoluto degrado.
Per l’uomo si tratta del terzo sequestro in quattro anni, poiché già in passato si era reso responsabile di episodi simili. Enzo di Bella, coordinatore provinciale del nucleo delle guardie zoofile OIPA Agrigento, ha dichiarato: “in casi di recidività senza pentimento, come in questo caso, non possiamo limitarci a sequestrare: attraverso i nostri legali abbiamo chiesto al sindaco di emettere un’ordinanza che impedisca a queste persone di tenere altri animali, in modo di poter poi intervenire rapidamente nel momento in cui commettono di nuovamente il reato, senza aspettare i lunghi tempi della giustizia”.