Sabrina Figuccia “detta Angelo detto Vincenzo”. A casa Figuccia la politica è passione di famiglia che viene trasmessa per via ereditaria. Angelo, papà, di Sabrina Figuccia, è stato negli ultimi cinque anni consigliere comunale di Forza Italia, l’unico ad aver fatto una opposizione costante e ferma al riconfermato sindaco Leoluca Orlando. Da anni consigliere comunale, Angelo è anche il papà di Vincenzo Figuccia, attuale deputato di Forza Italia. La famiglia Figuccia ha pescato voti certamente in tutta la città, ma la roccaforte vera è il quartiere di Borgo Nuovo e la zona di Baida.
A Sabrina Figuccia va la palma per l’originalità per il, anzi i, soprannomi utilizzati, ma ci sarebbe da dire anche per le preferenze conquistate, che sono state 2.708. Un modo per acchiappare voti che potevano andare perduti e per non disperdere il consenso di famiglia. Ma alla fine anche un ottimo risultato per una matricola arrivata seconda nella lista di Forza Italia, dietro solo a un veterano come Giulio Tantillo, distante 900 voti. Un risultato che può apparire importante, ma che invece è scontato se si conoscono bene le dinamiche della politica cittadina.
Angelo Figuccia, il papà, è il capostipite che stavolta ha deciso di mettersi da parte per fare spazio alla figlia Sabrina. Ma votando la giovane Sabrina, coordinatrice regionale delle donne di Forza Italia, tutti sapevano che era come dare il voto ad Angelo e a Vincenzo. La quale non ha perso tempo e, incassato il risultato, si è lanciata nella sua prima dichiarazione, forse improvvida. Si scaglia, infatti, contro gli “schieramenti polivalenti e un sindaco capace di vincere con il sostegno di uomini provenienti dal centrodestra, rinunciando alla propria identità”. Così Sabrina “detta Angelo” adesso si riprende la sua di identità e contesta i politici maschi accusati di avere tradito la norma sulla doppia preferenza di genere, utilizzata per “strumentalizzare le figure femminili” e raccattare qualche voto in più: “Da donna e da coordinatrice regionale delle donne di Forza Italia non posso che rimanere indignata da un tale atteggiamento, che finisce per penalizzare le donne, che guardando ad un sogno di primavera, si sono invece svegliate in una calda giornata di meta’ di giugno, soffocate da uno spregevole tradimento”.
Ma non è finita qua perché anche la politica nella famiglia Figuccia non si è esaurita con Angelo, Vincenzo e Sabrina. Ecco Marco Figuccia “detto Angelo”, candidato per il rinnovo del Consiglio della Quinta circoscrizione, la stessa che ingloba il quartiere periferico di Borgo Nuovo, cassaforte elettorale dei Figuccia. Marco Figuccia ha preso 534 voti, secondo più votato della Lista di Forza Italia, piazzandosi alle spalle di Umberto Lo Sardo “detto Tantillo” che di voti ne ha presi 1.140. Lo stesso Tantillo, capolista di Forza Italia e già capo gruppo degli berlusconiani a Sala delle Lapidi.
Ma c’è pure Paolo Lo Cacciato “detto Tiziana” che ha messo come soprannome quello della sorella, candidata al Consiglio comunale nella lista Palermo Unione di Centro – Liberali – Popolari. Paolo Lo Cacciato con 232 preferenze è arrivato primo del suo partito. Ma stavolta non sono serviti né l’essere fratello di, né prendere il soprannome della sorella Tiziana. Infatti nessuno dei due Lo cacciato è stato eletto, anche perché la lista non ha superato il 5%.