Sicurezza: il presidente dell’Anci Decaro e i sindaci lunedì incontrano Conte

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Giovedì scorso ha ricevuto il mandato unanime dal direttivo dell’Associazione nazionale dei Comuni, e lunedì dopo mezzogiorno il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, incontra a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per discutere di alcuni approfondimenti tecnici alla legge sicurezza relativi ai punti che hanno risvolti nell’attività quotidiana dei sindaci.

Nonostante la chiusura già annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini (“un caffè non si nega a nessuno. Il decreto funziona e non si tocca, applicato e apprezzato dal 99% dei sindaci”, aveva detto il vice premier leghista commentando l’annuncio del vertice) la delegazione cercherà la sponda del premier su tre questioni ritenute di prioritaria importanza: mantenere l’accesso agli Sprar dei soggetti vulnerabili, in particolare i minori e le famiglie; trovare una applicazione di modalità uniformi per la presa in carico dei richiedenti asilo da parte delle Asl sparse sul territorio; concedere ai Comuni di conoscere numero, età e sesso delle persone ospiti nei centri di accoglienza attraverso i dati raccolti dalle Questure.

Su questi capitoli i sindaci hanno trovato unità di vedute dopo giorni di forti tensioni. Dopo la decisione di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, di ricorrere alla Consulta, dopo che Luigi De Magistris (primo cittadino di Napoli) ha annunciato che applicherà la legge “in maniera costituzionalmente orientata” e dopo la lettera di sostegno al decreto sicurezza firmata da oltre 400 sindaci, Decaro è riuscito a ricompattare i componenti del direttivo.

“L’Anci non assume posizioni politiche e non si fa trascinare in campagna elettorale”, aveva detto Decaro al termine della riunione spiegando che “sul decreto sicurezza mai l’associazione dei Comuni ha inteso intaccarne l’impianto politico. Questo assunto, per me sempre chiaro, è stato ristabilito collettivamente”.

Al tavolo di confronto l’Anci cercherà di fare chiarezza anche sulla questione dei rimborsi assegnati ai Comuni per la gestione dei minori stranieri non accompagnati “perché – sono sempre parole del sindaco di Bari – con 45 euro non è possibile coprire i costi da parte dei sindaci”.

Al vertice si parlerà anche delle questioni legate alla legge di Bilancio, approvata alla fine di dicembre dal Parlamento. I sindaci – tra l’altro – chiederanno il ristoro di 300 milioni di euro venuti meno nel passaggio dall’Imu alla Tasi e il mantenimento della percentuale di accantonamento per il Fondo crediti dubbi esigibilità al 75%. (AGI)