Palermo: il sindaco Leoluca Orlando abbraccia il Pd di Renzi, pronto anche al rimpasto in Giunta

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Che tra i due ci fosse un certo “feeling” si era capito. Una certa intesa che, soprattutto negli ultimi tempi, si è rafforzata fino a diventare saldata. Sì perché Leoluca Orlando e Matteo Renzi sono (quasi) sempre andati d’accordo, tanto che è stato il sindaco di Palermo a suggerire e determinare la candidatura (perdente) di Fabrizio Micari alla presidenza della Regione. Con il pieno avallo di Renzi, che poi non si è sforzato più di tanto a sostenere in campagna elettorale il rettore per la corsa a Palazzo d’Orleans.

L’annuncio del pomeriggio lega ancor di più, almeno in vista della chiusura delle liste per le Politiche del 4 marzo, Leoluca Orlando a Matteo Renzi. Il sindaco di Palermo abbraccia il Pd. “Ho voluto questa conferenza stampa per comunicarvi la mia decisione di aderire formalmente al Pd. Una scelta personale che avrà un suo sviluppo e una sua evoluzione”. Ha detto così Orlando ai giornalisti a palazzo delle Aquile. “Aderisco al Pd perché è un partito che non vuole essere populista ed è un partito che vuole avere un progetto”, ha aggiunto.

“Non cambia nulla rispetto quanto accaduto l’11 giugno 2017, io sono e rimango sindaco e la coalizione rimane quella che ha contribuito alla mia elezione e per quanto mi riguarda rimarrà tale fino al 2022, il mio partito si chiama Palermo, ma il quadro è cambiato”, anche a fronte della nuova legge elettorale. Una scelta “contro i populismi del M5s e di Silvio Berlusconi”, ha spiegato Leoluca Orlando “del resto già nel 1997 sono stato io a depositare il nome Partito democratico”.

All’incontro presente anche il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli. Lo stesso che nella passata consiliatura gli ha fatto la “guerra”. Vanno in archivio i rapporti pessimi e talvolta burrascosi del passato più o meno recente ed anche la prolungata opposizione del Pd a Sala delle Lapidi. Adesso sono nella stessa casa. Si tratta di una “scelta personale”, ha commentato Orlando, gli altri consiglieri del suo movimento “decideranno autonomamente”.

In programma nei prossimi giorni, la prossima settimana, una iniziativa con il segretario Matteo Renzi. “Deve essere uno sforzo di tutti – ha ribadito Orlando -, chiedo a tutta la squadra di dare seguito agli impegni presi a giugno”. Dunque, Orlando ha aperto allo scenario di un prossimo rimpasto di Giunta, con innesti politici e un nuovo dibattito sul programma”.

“Si apre un dibattito sul programma – ha aggiunto Orlando -. Può anche essere che qualcuno non si senta attrezzato per questa sfida politica e quindi dà un contributo da cittadino, da tecnico. Se la domanda è se ci può essere una rimodulazione della giunta la risposta è sì, ma non lo faremo stasera – ha precisato il primo cittadino di Palermo – abbiamo tempo per lavorare serenamente e bene con i tempi che vorremo darci”.

Assieme a Leoluca Orlando, il fidatissimo Fabio Giambrone, anche il presidente di Gesap conferma la sua scelta di aderire al Pd: “La scelta l’ho fatta anch’io, aderisco oggi al Partito democratico e sono a disposizione del partito per fare tutto ciò che serve. Il resto non lo decido io ma altri”. Per Giambrone si profila un posto nella lista del Pd.

“Mi auguro che si creino le condizioni perché si superi questa inspiegabile frattura a sinistra da parte di qualcuno che ha ritenuto di dover interrompere un percorso”, ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando a margine della conferenza stampa durante la quale ha annunciato la sua adesione al Pd. Ai giornalisti che gli chiedevano se fosse un messaggio per Grasso, ha risposto: “No, è un messaggio per gli elettori”. E ha aggiunto: “Il Partito democratico è mettere insieme storie diverse per un progetto politico comune, io mi auguro che il Pd, anche dopo il 5 marzo, sia esattamente questo. Io darò il mio contributo per un profondo rinnovamento”.

“Esprimo apprezzamento per l’adesione di Leoluca Orlando al Pd: una scelta che conferma la centralità di un partito sempre più aperto e plurale, e rafforza il nostro progetto politico ed il radicamento nel territorio”, ha commentato Giuseppe Lupo, presidente del gruppo dem all’Ars.

“L’intenzione del sindaco di Palermo di aderire al Partito democratico è un fatto politico che merita un approfondimento immediato in seno al Pd di Palermo”, ha detto Antonio Rubino, responsabile regionale dell’organizzazione del Pd siciliano. “Non è la prima volta che Leoluca Orlando annuncia questa scelta – ha aggiunto Rubino – e le modalità con cui questo passaggio dovrà avvenire dovranno essere frutto di un dibattito condiviso all’interno del partito palermitano. Nulla in contrario a questa adesione: ma da annuncio di stampa facciamo in modo che diventi un fatto sostanziale e che tutto il partito possa sentirsene partecipe. In tal senso chiedo a Carmelo Miceli di convocare urgentemente la direzione provinciale”.

Ma i nodi vengono subito al pettine con l’ex assessore Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune al Comune che prende immediatamente le distanze. “L’adesione di Orlando al Partito Democratico è una scelta personale, non è un problema nostro e noi non lo seguiremo. Siamo del parere che il Pd abbia contribuito a determinare la crisi populista che rischia di travolgere il Paese ed infatti continuiamo a lavorare per la costruzione di uno spazio autonomo della sinistra”.

”Apprezziamo, invece, il fatto che il sindaco abbia annunciato di voler aumentare “il tasso politico” nella maturazione delle sue scelte e nella composizione della giunta, esaltando “l’anomalia Palermo” in continuità con l’esperienza della precedente consiliatura e facendo ripartire l’azione amministrativa dalla coalizione e dal programma che ha vinto le elezioni comunali – ha aggiunto Catania -. Adesso riteniamo importante aprire una discussione complessiva sulle priorità programmatiche e sulle scelte strategiche per il governo di Palermo, che consolidi la prospettiva di cambiamento della città in vista del 2022″. (r.g.)