Terremoto del Belìce 50 anni dopo: per non dimenticare, domenica Mattarella a Partanna

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La Valle del Belìce 50 anni dopo il terremoto che la sconvolse nella notte fra il 14 e il 15 gennaio. Domenica il cuore delle iniziative organizzate dal coordinamento dei sindaci, con la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, alle 10.30, presso l’Auditorium “Giacomo Leggio” di Partanna.

Dopo i saluti istituzionali di Nicola Catania, sindaco di Partanna e coordinatore dei sindaci della Valle del Belice, e del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, saranno consegnate delle “targhe alla memoria” di personalità che si distinsero in occasione del tragico sisma per l’aiuto prestato alle popolazioni terremotate. In particolare, al comandante regionale dei vigili del fuoco sarà consegnata la targa in memoria dei quattro vigili del fuoco Giuliano Carturan, Savio Semprini, Alessio Mauceri e Giovanni Nuccio. A consegnarla sarà il superstite Franco Santangelo, all’epoca del terremoto bambino, che fu estratto dalle macerie proprio dai vigili del fuoco.

Il comandante della Legione Carabinieri Sicilia invece ritirerà la targa alla memoria dell’appuntato Nicolò Cannella. A consegnarla sarà Antonella Stassi, la prima bambina nata a Partanna dopo il terremoto, che le sorelle maggiori aiutarono a venire al mondo e lavarono con la stessa acqua dove la madre aveva cotto poco prima le uova della cena. Una terza targa alla memoria di don Antonio Riboldi “per la dedizione, l’impegno religioso e civico a favore delle popolazioni della Valle del Belice” sarà consegnata al vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero da uno dei bambini che monsignor Riboldi portò a Roma dal presidente della Repubblica dell’epoca.

A questi si aggiungerà un riconoscimento a Ivo Soncini, il vigile del fuoco che per primo soccorse ed estrasse dalle macerie Eleonora Di Girolamo, la piccola “cudduredda” che morì alcuni giorni dopo il salvataggio, ma assurse a simbolo di quel tragico giorno di cinquanta anni fa. A consegnare la targa sarà Eleonora di Girolamo, la sorella della bambina scomparsa nel ’68 e che ne porta lo stesso nome. A seguire il cortometraggio “15 gennaio 2018, il Belice a mezzo secolo dal terremoto” di Domenico Occhipinti. Infine, concluderà la cerimonia di apertura la lettura di alcuni frammenti del monologo “Nel ricordo della Valle del Belice” di Alessandro Preziosi. (ph. Nicola Scafidi)