Vertenza Almaviva, i sindacati temono nuovo caso Fiat

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Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl lanciano l’allarme sul rischio di ridimensionamento del call center Almaviva a Palermo e chiedono l’intervento delle istituzioni.

I sindacati temono “un nuovo caso Fiat, con un sito costretto a diventare sempre meno produttivo, dove i costi superano i profitti e dove vengono lavorate solo le commesse meno performanti. In passato – dicono – c’è stata attenzione per questo call center, oggi non la vediamo più”. Da tempo sul call center palermitano pende una richiesta di esuberi per 1.200 unità.

 

“Almaviva – sottolineano i sindacati che oggi hanno convocato una conferenza stampa all’Hotel Plaza di Palermo – pur avendo scelto di impiantare la sua sede legale a Palermo, non presenta un piano di investimenti per il territorio siciliano, diserta gli incontri istituzionali e non ha mai attivato i piani di formazione con i finanziamenti europei”.

 

E non solo. “Continua a annunciare l’invio su Palermo di commesse poco redditizie – aggiungono – che non consentono margini di crescita tali da far raggiungere al sito l’obiettivo del 21% per cento”. “Le responsabilità sono sia politiche che dell’azienda – concludono – La Regione è stata completamente sorda. Un’assenza imbarazzante con la quale il governo dimostra di non comprendere che oggi questa è la più grossa realtà produttiva dell’Isola. Al comune, sempre vicino alla nostra vertenza, chiediamo di non fermarsi e di riconvocare il tavolo con l’azienda per trovare soluzioni al paventato dramma occupazionale che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane sul territorio palermitano. Abbiamo bisogno di una attenzione politica attiva verso questa realtà”.