Da settimane si era capito che Vincenzo Figuccia, deputato regionale, non respirava più aria buona dentro Forza Italia. Continui i suoi attacchi al commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché. In un caldo pomeriggio di fine agosto la decisione definitiva. Uno strappo che si è consumato giorno per giorno, con distanze siderali tra Figuccia e Micciché. E con attacchi decisi da parte del giovane deputato ormai ex azzurro nei confronti del plenipotenziario di Berlusconi in Sicilia.
“Lascio Forza Italia dopo il duro e intenso lavoro fatto all’interno di un partito, del quale non riconosco la conduzione in Sicilia, che sembrava proteso verso altri lidi e che invece ha dovuto adeguarsi grazie al nostro lavoro alle volontà del popolo siciliano che ha individuato in Nello Musumeci il candidato per far tornare a vincere il centrodestra in Sicilia”.
“Adesso – aggiunge Vincenzo Figuccia – lavoro all’allargamento della coalizione a sostegno di un reale rinnovamento delle idee e dei progetti che muova le sue mosse in Sicilia attraverso nuove leadership di uomini coraggiosi che hanno creduto veramente alla candidatura di Musumeci in Sicilia. Pur rimanendo legato al modello liberalpopolare, lanciato da Berlusconi, non riconoscendo tuttavia la leadership dell’attuale coordinatore siciliano ed essendo incompatibile con la sua linea così come con quella del suo cerchio magico, mi metto subito al lavoro per allargare la coalizione e per definire un programma basato sui reali interessi dei siciliani per tornare a parlare di lavoro e sviluppo”.
Vincenzo Figuccia non lo dice nella sua nota, ma è quasi certo ormai il passaggio con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. proprio la Meloni prossima settimana sarà a Palermo e a Termini Imerese chissà se l’occasione sarà quella giusta per rendere ufficiale la notizia.
“Quando il nemico fugge, ponti d’oro”, commenta Giuseppe Milazzo, deputato regionale e coordinatore azzurro a Palermo, sull’uscita di Vincenzo Figuccia da Forza Italia. “Non ne rimango stupito. Forza Italia non perde assolutamente niente – prosegue Milazzo – considerando che Figuccia è stato eletto con Raffaele Lombardo, che ha tradito dopo avere incassato la vicepresidenza della commissione Affari istituzionali, per venire a scippare, dentro al nostro partito e proprio a Gianfranco Miccichè, l’incarico di segretario d’aula dell’Ars. L’ex consigliere Figuccia (Angelo) della V circoscrizione, Figuccia bis (consigliera del Comune di Palermo), Figuccia ter e il deputato regionale Figuccia quater, rappresentano un solo nucleo familiare”, attacca Milazzo.
“Figuccia sa bene che in campagna elettorale non avrebbe avuto vita facile – afferma l’esponente azzurro – e così eccolo a cercare più semplici competizioni, tradendo quello che ha più volte definito attaccamento al partito. Posso provare che per la competizione al Consiglio comunale di Palermo, da parlamentare regionale, non ha messo alcun candidato nella lista, oltre a sua sorella, e nonostante si sia adoperato per giungere a più di un apparentamento maschile, in funzione della doppia preferenza di genere, non è riuscito a superare Giulio Tantillo”.
“Vorrei chiarire a Figuccia – conclude Milazzo – che la sua uscita da Forza Italia non stupisce nessuno, visto che in questi giorni, nonostante avesse scritto una lettera a Silvio Berlusconi, incontrava leader di altri partiti. Figuccia ha costruito ad arte una lite con Gianfranco Miccichè sulla questione Musumeci, che lui ha fortemente sostenuto, e oggi che Forza Italia è verso Musumeci, non avendo altre motivazioni fa emergere l’incompatibilità con il coordinatore regionale”.