Vita da pensionati in Portogallo: parlano i siciliani trasferiti nella quarta puntata del reportage di Rino Canzoneri

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Parola ad alcuni dei siciliani che si sono trasferiti da pensionati in Portogallo, nella regione dell’Algarve. Per capire attraverso la loro esperienza ed il loro racconto come vivono in questo Paese. Apre Anna Maria Ursino, palermitana, ha lavorato negli uffici dell’impresa Sogeni e dall’aprile del 2017 risiede ad Olhao.

“All’inizio – dice –  abitavo a Tavira, ora sono ad Olhao. Prima di stabilirmi in questo Paese ho fatto un sopralluogo di una settimana ed ho capito che questo era il posto per gli ultimi anni della mia vita. Ho un bell’appartamento in centro con due camere più i servizi e pago 650 euro al mese, quanto pagavo in Italia.

I soldi in più percepiti dalle pensione servono a questa signora di 78 anni, che vive da sola, anche per pagare parte dei debiti fatti in Italia per assistere il marito e la madre affetti da gravi disabilità che hanno richiesto cure ed assistenza parecchio costose. La signora li ha persi entrambi e così pure un figlio di 35 anni deceduto in un incidente. “In Italia – aggiunge non ho più nessuno – e mi sentivo vessata da disservizi, burocrazia e continue cose da pagare. Qui ho trovato la mia pace, vivo senza fretta e senza assilli. Mi sono fatta delle amiche, tutti sono cordiali e affettuosi con me; pranzo spesso fuori con filetto di pesce, gamberi e contorno con 15 euro, poi la sera faccio una cena leggera a casa. La mattina colazione al bar con le amiche e tante chiacchiere. E contrasto ancora con l’Italia, con l’Agenzia delle entrate che da un anno e mezzo deve ancora darmi 10 mila euro: siamo maltrattati e vessati anche quando andiamo via”.

“Qui – prosegue Anna Maria Ursino – pago 4 euro a visita e 2,50 per una ricetta, un’ecografia costa un euro e 80 centesimi e me la fanno l’indomani che la chiedo non dopo tre mesi come in Italia, una visita specialistica privata si paga da 30 a 60 euro e non 150 o 200 come in Italia. E qui i medici sono bravi, ti visitano con calma anche un’ora. A Palermo una visita dura cinque, dieci minuti e via”.

Giuseppe Bonfiglio, messinese, ex dirigente bancario, residente dal novembre 2017, prima a Fuseta e ora ad Olhao. Alla veneranda età di 81 anni, in pensione da 19 anni, questo signore ha deciso di iniziare la sua nuova vita in Portogallo, lasciando una bellissima villa con piscina a Lipari ora messa in vendita. Tra pochi giorni si trasferirà nella nuova bella casa che ha preso ad Olhao per 750 euro al mese, nella precedente pagava 450 euro. “È grande – dice Giuseppe Bonfiglio – e posso ospitare amici e parenti che già si sono prenotati. Amo cucinare e spesso invito amici che ho conosciuto qui di altre regioni italiane, tutti contentissimi di mangiare siciliano. Questo mi impegna delle ore perché devo andare a fare la spesa e poi preparare. Poi mi piace fare delle lunghe passeggiate a piedi”.

La sua pensione da ex dirigente bancario era già buona in Italia. Qui è diventata un piccolo tesoretto che gli consente di fare una vita comoda ed agiata e di passarsi un po’ di sfizi. “Stavo bene e vivevo nella villa di Lipari, ma non sopportavo più niente dell’Italia – racconta Giuseppe Bonfiglio – lo schifo della politica mi nauseava. Tante chiacchiere e pochi fatti concreti, nessuna soluzione ai problemi dei cittadini. Qui ho trovato tranquillità, ordine, persone affabili, grande pulizia per le strade, e non sapendo dove buttare le cicche ho smesso pure di fumare. Nessuno suona con le auto per strada, se vedono che stai per attraversare sulle strisce pedonali si fermano tutti anche a 20 metri di distanza. Anche questo è un piccolo segno di civiltà, cosa che manca da noi”. Ma non è pentito di aver lasciato l’Italia? “No. Sono pentito di non averlo fatto prima. In Italia non voglio più tornare”.

Filippo La Barbera di Castronovo di Sicilia, ex dipendente Enel, residente dal giugno 2017 a Vila Real de Santo Antonio. “Sono contentissimo – dice – della scelta che ho fatto. Per adesso mi sono trasferito da solo, ma presto arriverà anche mia moglie. È già stata qui alcune settimane e si è trovata benissimo. Vila Real è un luogo molto tranquillo, si esce e si incontrano tanti italiani, ma abbiamo fatto amicizia anche con dei portoghesi, faccio una buona vita sociale. Vado spesso anche in bicicletta e a mare. Ti senti perennemente in vacanza. Non nascondo – racconta Filippo La Barbera – che sono venuto qui per prendere la pensione al netto che mi è cresciuta di circa 1.000 euro al mese. E con questi soldi aiuto anche i miei due figli in Sicilia ancora disoccupati. Con 8 euro mangio un piatto unico in trattoria. Non vale la pena nemmeno cucinare a casa”.

Affetto da due patologie importanti, ma non gravi, invalido al 100%, questo pensionato fa ricorso spesso al sistema sanitario locale “che trovo – dice – molto più efficiente di quello italiano. Ho scelto un medico di fiducia che mi ha fatto la prima visita durata due ore e mi segue con grande attenzione. Tutte le visite e le medicine le ho gratis. Ho chiamato perché dovevo fare due esami importanti. Pensavo mi prenotassero tra due, tre mesi, invece mi hanno detto: Vuole venire domani?. Avevo impegni e li ho spostati di due giorni. Per quanto riguarda la sicurezza le dico solo che le gioiellerie stanno con le porte aperte”.

E l’Italia? “Per come ci trattano – sottolinea – ormai mi sento straniero nel mio Paese. Ancora adesso combatto con l’Inps e l’Agenzia delle Entrate per avere la mia pensione al netto dall’inizio di questo anno. Mi sballottano sempre da un ufficio all’altro senza che mi danno mai risposte chiare e definitive. E vuole che io torni in Italia?”. 5 – continua

(Alla prossima puntata che leggerete sempre su ilsitodisicilia.it)