Vucciria, Confcommercio: “Delinquenza non sia accostata a movida”

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la movida della Vucciria

Vucciria, Confcommercio Palermo: “Delinquenza non sia accostata a movida”. “Ogni volta che ad episodi delinquenziali, come i recenti fatti di cronaca registrati alla Vucciria, e per i quali va l’incondizionata solidarietà di tutta Confcommercio Palermo alle forze dell’ordine, viene accostata la parola movida, viene mortificato il  lavoro di centinaia di imprenditori e di migliaia di famiglie palermitane che lavorano reggendo, tra mille adempimenti normativi e continue incertezze regolamentari, un settore vitale per una città che si propone a vocazione turistica”. Lo afferma la presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio.

“Quanto accaduto nei giorni scorsi alla Vucciria di Palermo – prosegue Di Dio – induce a una riflessione che deve necessariamente essere anche di carattere etico sul modo di fruire dell’intrattenimento serale e notturno. Così, se da un lato ci sono gli imprenditori sani, quelli che stanno alle regole e che salvaguardano la sicurezza dei loro clienti, soprattutto giovani, dall’altra ci sono vere e proprie sacche di illegalità, camuffate da impresa, che minano all’integrità dei giovani.

“Spesso chi è fuori dalle regole lo è “in toto” – aggiunge la presidente di Confcommercio Palermo – incluso il mancato rispetto di orari ed emissioni acustiche che disturbano i residenti. Esistono alcuni luoghi a Palermo che sembrano essere diventati zone franche di illegalità. A maggior ragione, i giovani anche per potersi divertire in sicurezza, e non rischiare, non devono lasciarsi ammorbare dalle bande di delinquenti”.

“Al contempo, però, gli stessi giovani, che sono i nostri figli, devono, con profondo senso civico e responsabilità, fare una scelta di campo e decidere in maniera consapevole luoghi e locali da frequentare, rifuggendo da quelli in cui è risaputo che l’illegalità impera. Crescere significa anche sapere fare le proprie scelte, con decisione e fuori da ogni logica di branco – sottolinea Patrizia Di Dio -. La stessa evoluzione culturale per la lotta alla mafia, per combattere la prevaricazione mafiosa anche contro l’imposizione del pizzo e che ha visto nei giovani un punto di forza, deve necessariamente affermarsi in un consumo consapevole delle attività di intrattenimento e dei luoghi dove “consumare “ il proprio tempo libero”, conclude Patrizia Di Dio.

Nel frattempo, la Polizia municipale ha fatto scattare una serie di controlli sui locali della movida, dal porticciolo dell’Arenella al lungomare Cristoforo Colombo: cinque esercizi controllati, quattro dei quali sul lungomare Cristoforo Colombo ed uno nella borgata marinara. Ai titolari di tre dei locali del lungomare è stata contestata la violazione delle disposizioni in materia di acustica, per attività musicale all’esterno del locale oltre gli orari consentiti, con la conseguente sanzione pecuniaria di 50 euro ed il sequestro amministrativo delle attrezzature per cinque giorni. Accertamento da definire per il titolare dell’esercizio dell’Arenella, che è stato invitato per i prossimi giorni negli uffici della caserma di via Dogali.