Castelvetrano: un morto in incendio campo migranti ex Calcestruzzi Selinunte

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Un incendio che sarebbe divampato per cause accidentali ha distrutto, nella tarda serata di ieri, il campo di migranti allestito all’interno dell’ex ‘Calcestruzzi Selinunte’, nel territorio di Castelvetrano, al confine con quello di Campobello di Mazara. Un uomo di origini sub-sahariane è stato trovato morto dai Vigili del Fuoco.

L’ex Calcestruzzi è da tempo abbandonata e da anni viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Già per la nuova campagna di raccolta lo avevano occupato con tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno. In molti sono riusciti a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero campo e si sono riversati nelle strade, dove hanno trascorso la notte. Il fuoco ha distrutto alloggi di fortuna e baracche.

Per spegnerlo sono dovute intervenire diverse squadre. Le fiamme hanno anche seriamente danneggiato alcuni magazzini limitrofi all’ex Calcestruzzi, che da tempo erano abbandonati.

Un fornellino a benzina avrebbe innescato l’incendio nell’ex cementificio di Castelvetrano. Secondo i racconti forniti dai lavoratori stagionali che si trovavano all’interno della struttura, il nome della vittima di origini senegalesi è Omar. Alcuni di loro hanno riferito ai carabinieri di Trapani di aver visto il giovane mentre stava verificando il livello di carburante presente all’interno del serbatoio del fornellino, facendosi luce con un accendino. Nell’ex cementificio di contrada Bresciana Soprana (a confine tra Castelvetrano e Campobello di Mazara) si trovavano circa 350 migranti che sono riusciti a fuggire prima che le fiamme distruggessero l’intera area che si estende per 3 mila metri quadri.

Il corpo carbonizzato è stato recuperato dai Vigili del Fuoco tra le tende e i materassi distrutti dall’incendio. Nel 2013 a Campobello di Mazara un episodio analogo aveva portato ad un incendio in cui è morto Ousmane Diallo, un giovane di origini senegalesi da cui presero il nome alcune iniziative solidali.

Un gruppo di circa 50 migranti scappati stanotte dal campo spontaneo dell’ex ‘Calcestruzzi Selinunte” andato a fuoco, ha bloccando in segno di protesta la strada provinciale 56 tra Campobello di Mazara e Selinunte. I migranti hanno sistemato pedane in legno e reti al centro della carreggiata. “Chiediamo una sistemazione dignitosa – dicono i manifestanti – devono capire che noi siamo un valore perché senza di noi non si potrebbero raccogliere le olive. Noi siamo tutti fratelli, sia quelli con permesso di soggiorno sia quelli sprovvisti”, hanno sottolineato i migranti.

“Chiedo a tutti coloro possiedono una casa non utilizzata a Campobello o a Castelvetrano di affittarla a questi giovani migranti stagionali”. E’ l’appello lanciato dal sindaco di Campobello di Mazara. “Questi migranti rappresentano una forza lavoro indispensabile per l’economia locale”, ha detto Giuseppe Castiglione. “Questa tragedia riguarda tutti noi. Da anni, con il coordinamento della Prefettura, stiamo lavorando al fine di trovare una soluzione definitiva al problema dell’accoglienza. Abbiamo presentato due progetti che sono in attesa di finanziamento e abbiamo dato la nostra disponibilità a mettere a disposizione alcuni beni confiscati alla mafia”, ha concluso Castiglione.