L’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti di Sicilia ha avviato un’iniziativa volta alla formazione delle nuove generazioni, incentivando lo studio dei figli di detenuti e di condannati in esecuzione penale esterna.
“Tra gli interventi che il Garante in base alle competenze normativamente assegnategli può mettere in atto – ha spiegato Giovanni Fiandaca – c’è il sostegno alle famiglie di chi è sottoposto a misure detentive. Abbiamo deciso di declinare questa competenza aiutando i ragazzi meritevoli e in stato di difficoltà economica affinché, se lo desiderano, possano proseguire gli studi, acquisendo strumenti e competenze per il futuro e diventando motori di cambiamento anche all’interno del nucleo familiare a cui appartengono”.
Il progetto, pilota in Italia, mette a disposizione 20 mila euro per 40 borse di studio in tutto. Trenta, del valore individuale di 400 euro, sono rivolte a giovani che hanno conseguito nell’anno 2017/2018 il diploma di terza media; 10 invece, del valore di 800 euro ciascuna, sono destinate a chi avendo già conseguito il diploma, decida di iscriversi all’università nell’anno accademico 2018/2019 (per partecipare alla selezione bisogna già aver effettuato l’iscrizione). A disposizione, altri 10 mila euro, nel caso vi siano ex aequo.
La graduatoria sarà stilata tenendo conto del voto di diploma e della situazione Isee, così da premiare il merito e incoraggiare i ragazzi più talentuosi che rischiano di non proseguire negli studi per le difficoltà economiche della famiglia. Le istanze dovranno essere trasmesse entro il 20 dicembre, esclusivamente a mezzo raccomandata postale (con avviso di ricevimento) all’indirizzo: Ufficio del Garante regionale dei diritti dei detenuti, viale Regione Siciliana 2246, 90135 Palermo.