I pm della Procura di Palermo hanno sentito i cronisti dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, autori dell’articolo sulla presunta intercettazione telefonica tra il governatore Rosario Crocetta e il medico personale Matteo Tutino contro l’ex assessore alla Salute, Lucia Borsellino. L’esistenza della registrazione è stata più volte smentita dalla Procura e anche dagli uffici inquirenti di Caltanissetta, Catania e Messina.
Messina è indagato per calunnia e pubblicazione di notizie false, Zoppi soltanto per questo secondo reato. Entrambi, sentiti dai pm in presenza dell’avvocato Fabio Bognanni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nella presunta intercettazione, la cui esistenza e’ stata smentita piu’ volte dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, Tutino, ai domiciliari per truffa, avrebbe detto che l’ex assessore alla Sanita’, Lucia Borsellino, doveva saltare in aria come il padre, il magistrato ucciso dalla mafia nel ’92. L’Espresso ha sempre ribadito l’esistenza dell’intercettazione sostenendo la correttezza del lavoro dei due cronisti. Entrambi, ora, sono indagati per diffusione di notizia falsa, mentre Messina risponde del reato piu’ grave di calunnia perchè avrebbe indicato come fonte della notizia un investigatore che avrebbe, invece, negato di avergliela mai riferita.
Intanto il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha convocato i cronisti Piero Messina e Maurizio Zoppi. E’ quanto si legge in una nota. “L’Ordine, che nei giorni scorsi – prosegue la nota – aveva chiesto telefonicamente a Messina una relazione sul caso, sta conducendo un’indagine conoscitiva sulla pubblicazione, da parte del settimanale, di un servizio di Messina e Zoppi, contenente un brano di una presunta intercettazione di un colloquio tra Matteo Tutino, medico personale del presidente della Regione, e lo stesso Rosario Crocetta, in cui Tutino avrebbe parlato di ‘far fuori politicamente Lucia Borsellino, come il padre’ e il governatore non avrebbe replicato alcunchè. “L’inchiesta viene svolta dal Consiglio dell’Ordine nell’esercizio del potere di vigilanza sulla professione”, conclude la nota.
“Non hanno nessuna registrazione. Quello che hanno fatto a me e’ terribile”. Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, giunto a Vulcano, nelle Eolie, per una breve vacanza, commenta la vicenda dell’intercettazione pubblicata dal settimanale L’Espresso. Alla domanda se ritiene che l’Assemblea siciliana possa votargli la sfiducia, il governatore risponde: “Per cosa, per un falso scritto da altri contro di me?”. Crocetta ribadisce che e’ prioritario approvare le leggi che garantiscano un sussidio ai poveri e ai disoccupati e portare a termine la riforma delle Province, oltre che avviare il nuovo programma di investimenti attraverso i fondi europei. “Alla Sicilia – aggiunge – per raggiungere gli standard europei servono 40 miliardi di euro”, e poi spiega che e’ sua intenzione privatizzare le autostrade siciliane, a maggior ragione dopo il cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera lungo l’A19 Palermo-Catania.