Per la sua prima uscita pubblica Fabrizio Micari avrà al suo fianco il leader del Pd, Matteo Renzi. Venerdì alle 16.30 a Taormina, nella villa Diodoro, Renzi presenterà il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana ed il suo libro “Avanti”.
Ufficializzata la candidatura di Fabrizio Micari alla presidenza della Regione siciliana per il centrosinistra si parte con la campagna elettorale. Di questo s’è parlato nel primo incontro con gli esponenti dei partiti – Antonio Rubino (PD), Dore Misuraca (Ap), Adriano Frinchi (Centristi per l’Europa) e Fabio Giambrone (Lista Territori) – della coalizione che sostiene la corsa del rettore di Palermo, da oggi e per i prossimi due mesi in congedo. I punti in discussione ovviamente il programma e le candidature, composizione delle liste che diventa sempre un puzzle non facile da mettere a posto.
Al centro del vertice, che si è tenuto nella sede del Pd a Palermo, sono state le strategie da mettere in campo per la campagna elettorale. “E’ stato un incontro interlocutorio e organizzativo” dice chi c’era, organizzato alla vigilia della prima uscita pubblica di Micari a fianco del segretario dem Matteo Renzi.
Intanto, in via Bentivegna, è tornata a riunirsi la direzione regionale del Pd. Nel quartier generale dem, all’incontro con Micari, sono presenti gli assessori della giunta Crocetta, in quota Pd, da Bruno Marziano a Baldo Gucciardi, la capogruppo all’Ars Alice Anselmo, e i deputati regionali e nazionali del partito democratico.
La macchina elettorale che sosterrà il candidato alla presidenza Fabrizio Micari è pronta. Mentre sembra che i tasselli su questo versante siano per andare tutti al loro posto proseguono i contrasti con la sinistra. Con il Pd che sceglie di stare con Alfano “il centrosinistra è finito. Noi non eravamo e non siamo disponibili a fare un accordo di Centrosinistra-Centrodestra con Alfano, lo avevamo detto sin dall’inizio”, sbotta Massimo D’Alema al Municipio di Messina presentando la candidatura di Claudio Fava durante una convention di Mdp. “L’alleanza del Centrodestra per le regionali in Sicilia la giudico con le parole di Pisapia: “totalmente innaturale”, rincara Fava.
“E’ un grave errore di Mdp continuare a dividere anziché unire”, osserva il vicesegretario del Partito Democratico Maurizio Martina. Ribatte anche citando il fondo di Paolo Mieli sul Corriere della Sera, il deputato del Pd Michele Anzaldi: “l’unico apporto alla competizione (forse neanche necessario) di Fava sarebbe quello di garantire la sconfitta del candidato del Pd e di Leoluca Orlando”. Ma non è l’unico a lanciare siluri contro Fava. Dice Giuseppe Castiglione, di Ap e sottosegretario alle politiche agricole: “Lui è stato candidato a sindaco di Catania, ha fatto l’europarlamentare, puntualmente arriva a fine legislatura a proporsi per un altro ruolo, senza che i cittadini siciliani sappiano ciò che ha fatto per la Sicilia”.
Rintuzza il coordinatore regionale di Si Luca Casarin: “Trovo singolare che Castiglione non sappia che Fava da vice presidente della commissione nazionale Antimafia si è occupato molto della Sicilia e in particolare degli affari e dei business privati di cui Castiglione non parla volentieri”. (ANSA)