Sembra la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non sono in pochi ormai a Palermo a sapere che il Movimento 5 stelle è sul punto di esplodere. In presa a varie crisi di nervi. Non si comprende bene chi più soffra di mal di pancia. Ma da una parte c’è il gruppo legato all’ex candidato a sindaco Ugo Forello, che può puntare sul sostegno di Concetta Amella, Giulia Argiroffi, Rosalia Lo Monaco e Antonino Randazzo, mentre dall’altra pare sia rimasto da solo l’ispettore di Polizia, molto vicino a Luigi Di Maio, Igor Gelarda, che proprio per il suo lavoro, ormai da tempo, è riuscito a portare una serie di uomini e donne in divisa dalla sua parte nel Movimento 5 Stelle.
Il “contratto”, che poi è l’accordo che fonda l’asse di di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, rischia di far implodere le varie anime pentastellate. Le quotidiane dichiarazioni Matteo Salvini fanno star male, e non poco, i cosiddetti progressisti del M5S, più vicini al Pd e alla Sinistra in genere. Dopo le critiche dell’europarlametare Ignazio Corrao, Ugo Forello, in un lunghissimo post su Facebook, dal titolo “Lasciamo aperti i porti e scrutiamo altri orizzonti”, si rivolge al leader siciliano Giancarlo Cancelleri. Forello replica alle dichiarazioni di Cancelleri, che aveva definito “giusta” l’idea di chiudere i porti.
“Caro Giancarlo, non cadere anche tu nel tranello leghista – afferma Ugo Forello -. Il fatto che l’Italia abbia dimostrato di essere capace di grande accoglienza, non legittima oggi a divenire insensibili o spietati con i migranti che si trovano “sequestrati” in mezzo al Mare Mediterraneo. Il senso di umanità, che misura il grado di civiltà di un paese, viene sempre prima di tutto e non può essere temporaneamente sospeso con l’obiettivo di costringere l’Europa a far fronte alle proprie responsabilità”.
“La verità – dice Ugo Forello, tra i fondatori di Addiopizzo – è che di questo clima salviniano non se ne può più. E non si può continuare a rincorrerlo sul suo terreno. Perché le sue non sono banali semplificazioni, ma pericolose mistificazioni che rischiano seriamente di rendere incendiaria la stessa aria che respiriamo. Contando sulla mancanza di un confronto dialettico interno al Governo – sottolinea Forello -, Salvini continua imperterrito a sviluppare la sua azione di governo dando addosso alle organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo. Cioè governa attraverso una retorica che individua un semplice capro espiatorio da sacrificare all’altare di un nazionalismo inconcludente”.
Forello critica Matteo Salvini sulla scelta di “fare la guerra alle ong che soccorrono le persone in mare. Le Ong sono quindi sempre e comunque “buone”? No, ma calma e sangue freddo, c’è il diritto – osserva Forello -. Gli eventuali reati, le possibili irregolarità, i possibili errori devono essere accertati caso per caso, le responsabilità penali sono individuali. E’ un principio di civiltà e di legalità internazionale che non può naufragare appresso alle sparate di Salvini. Le ong che dovessero risultare responsabili pagheranno, ma i porti devono restare aperti”. E infine Ugo Forello lancia la frecciata che la dice lunga: “Certo non sarà un semplice consigliere comunale a poter indicare delle soluzioni, ma altre direzioni verso cui guardare, delle ipotesi da approfondire, ci sono. Il Movimento è post ideologico, ma se ha avuto un senso farlo nascere il giorno di San Francesco, come un tempo reclamavamo, non ci possiamo appiattire al sovranismo delle destra leghista”.
La risposta non si è fatta attendere. E’ stato proprio Igor Gelarda nel pomeriggio a mettere un post su Facebook in cui sostanzialmente scarica Forello. “Imbarazzanti dichiarazioni di Forello, nelle more che si dimetta da capogruppo – scrive l’ispettore di Polizia – non lo considero più il mio referente del gruppo consiliare. Forello cerca di dettare la linea politica al nostro leader regionale Giancarlo Cancelleri, ma in realtà sembra che si voglia direttamente sostituire a Di Maio, credo che sia chiaro a tutti che il MoVimento 5 Stelle palermitano stia attraversando una fase delicata se non proprio critica. A Palermo alcuni tra i miei colleghi si richiama alla cosiddetta Sinistra e prima informalmente, ed adesso sempre più evidentemente, contestano la linea politica nazionale che trova la sua sintesi in Luigi Di Maio”, precisa senza nascondersi Igor Gelarda.
“È nota la mia vicinanza politica a Luigi Di Maio – spiega Igor Gelarda – maturata per creare un clima collaborativo tra Movimento 5 stelle e forze dell’ordine. Ricordo che a fine campagna elettorale delle comunali il candidato sindaco Forello fu contestato dall’assemblea di attivisti, delusi da molti atteggiamenti del nostro candidato sindaco. A quelle contestazioni, purtroppo, non seguì un momento di confronto ulteriore, semplicemente non furono più convocate riunioni cittadine. E quello che è accaduto negli ultimi mesi è il frutto di un mancato coinvolgimento della base”.
“Con questo comportamento – osserva Igor Gelarda, che da tempo non sopporta più l’agire politico dell’ex candidato a sindaco del M5S – il gruppo Forello si sta muovendo come i politici della vecchia politica, che ritengono di potere contraddire il volere degli elettori e del popolo. E cosi facendo si stanno di fatto ponendo al di fuori del Movimento 5 stelle, lontani dal sogno di Gianroberto di una Italia governata dai cittadini, e sempre più vicini a quella politica che io ho sempre disprezzato, pronta a predicare bene e razzolare male e sui giornali”.
“Invito pertanto tutti gli attivisti e coloro che hanno a cuore il MoVimento 5 Stelle a partecipare all’assemblea cittadina che si terrà mercoledì pomeriggio a Palermo. Credo che la misura sia colma e come ho già detto, chi non ha in animo di stare dal Movimento 5 Stelle transiti pure liberamente nel PD. Non ne sentiremo particolare mancanza”, conclude gelidamente Igor Gelarda, che da mesi non comunica più coi colleghi consiglieri comunali.