Gli ultimi finanzieri che hanno lasciato gli uffici della Palermo Calcio sono andati via intorno alla mezzanotte. La perquisizione delle Fiamme gialle nei locali del Renzo Barbera era iniziata alle otto del mattino.
Gli uomini della guardia di Finanza hanno portato via documenti cartacei ed elettronici. Al setaccio tutti i computer degli uffici. Il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, è indagato per appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità.
Sarebbero coinvolti nell’inchiesta anche altri ex dirigenti del Palermo e di altre società del gruppo Zamparini. L’indagine della Procura di Palermo si è focalizzata sulla Mepal, società creata per la gestione del marchio prima e per la costruzione di stadio e centro sportivo poi.
La Mepal è stata ceduta a una società lussemburghese che ha come amministratore delegato il figlio di Zamparini. “Un’operazione senza ombre”, ribadisce il patron rosanero. “Nel futuro – ha spiegato – diverrà una partecipazione. Mepal è stata ceduta ad Alyssa, sotto il controllo di una mia holding lussemburghese. Alyssa, se ci fosse stata la cessione, sarebbe poi diventata proprietà di Baccaglini. Ma l’operazione di ottimizzazione di bilancio era normalissima, non c’è mai stato un passaggio illecito”.
Nessuna distrazione di capitali per portarli all’estero dunque, secondo Zamparini. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche le compravendite di alcuni giocatori “appesantite” dalle commissioni ai procuratori.