La terza sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna a 12 anni per Emanuele Rubino, ritenuto colpevole di avere sparato, il 2 aprile 2016, a un giovane gambiano, Yusupha Susso, al culmine di una lite avvenuta nel mercato popolare di Ballarò.
Ribadita poi l’assoluzione di Giuseppe Rubino, fratello dell’altro imputato, contro il quale aveva fatto ricorso la procura, chiedendone la condanna. Del tentato omicidio è dunque responsabile solo Emanuele. Il giovane migrante si salvò nonostante fosse stato colpito alla testa da un proiettile esploso con una pistola, recuperata dal condannato dopo la lite. Decisive le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza installate in via Maqueda, nel cuore del centro storico di Palermo: il video mostra Emanuele Rubino con una pistola in pugno, mentre si dirige verso il luogo della sparatoria.
La lite e poi il ferimento di Yusupha Susso sarebbero nati da un diverbio tra un gruppo di giovani che abitano a Ballarò e i tre migranti che vivevano in un centro d’accoglienza dopo essere sbarcati a Palermo nel 2013. Gli extracomunitari avrebbero tentato di ribellarsi a un’aggressione. A questo punto sarebbe scattato il raid punitivo e Rubino, che ha assistito alla lite senza partecipare, è andato a prendere una pistola sparando a Susso.