I Carabinieri del Nas di Palermo hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Palermo nei confronti di Natale Francaviglia, direttore dell’unità complessa di Neurochirurgia dell’ospedale Civico, di un coordinatore infermieristico e di un infermiere, e di un agente di commercio di protesi sanitarie, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in reato continuato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica aggravata commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d’ufficio.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e condotte dal Nas del capoluogo, con servizi di osservazione e pedinamento, ispezioni ed anche attraverso attività tecnica di intercettazione, hanno permesso di scoprire – secondo quanto riferisce una nota del Nas – un’articolata organizzazione finalizzata a perpetrare truffe ai danni del servizio sanitario regionale, mediante la falsificazione di documenti e registri di carico e scarico del materiale protesico utilizzato negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, in particolare dichiarando l’uso di dispositivi medici in numero notevolmente superiore rispetto a quello realmente impiantato sui pazienti nel corso degli interventi chirurgici.
Inoltre, con la collaborazione di altri medici ed infermieri, dalla sua Unità Operativa, avrebbe fatto bypassare ai propri pazienti privati, paganti, le liste d’attesa per gli interventi chirurgici, facendoli figurare come se avessero seguito le normali procedure istituzionali di ricovero.
L’indagine del Nas dei carabinieri di Palermo è partita nel 2015 ed è sfociata, infine, negli arresti eseguiti stanotte. Oltre a Natale Francaviglia, ai domiciliari sono finiti Santo Montemurro e Michele Bruno, rispettivamente ex coordinatore infermieristico del reparto e infermiere; Francesco Tarallo, agente di commercio della “Servizi medicali srl” di Palermo, azienda coinvolta nella truffa.
Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo, Maria Cristina Sala, su richiesta dei pubblici ministeri che hanno coordinato le indagini, il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Laura Siani. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’azienda avrebbe fornito dispositivi medici (protesi, viti) di cui veniva attestato l’utilizzo – a volte in numero maggiore rispetto a quello effettivo – in modo da far partire i pagamenti. Ma i militari del Nas – guidati dal maggiore Giovanni Trifirò – avrebbero anche scoperto una gestione “spregiudicata” delle liste d’attesa del reparto di Neurochirurgia per cui sono indagati, per abuso e falso, sette tra medici e infermieri.
Complessivamente nell’inchiesta sono coinvolti 15 indagati tra medici e infermieri. Il gip ha anche disposto il sequestro preventivo, per equivalente, della somma di oltre 43 mila euro, quale profitto di reato, da eseguirsi, oltre che nei confronti degli arrestati, anche nei confronti di altri due soggetti non colpiti da provvedimento restrittivo, Carmela Lombardo, infermiera dello stesso ospedale e Gianmarco Randazzo, amministratore della società fornitrice dei dispositivi medici.