Ragusa: arrestato per peculato l’ex presidente del Coni Rosario Cintolo

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Ragusa: arrestato con l’accusa di peculato l’ex presidente del Coni locale Rosario Cintolo, posto agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza che ha eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo ibleo.

Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura di Ragusa, la gestione dei contributi che la Regione Siciliana, nel periodo 2006-2012, ha messo a disposizione della Scuola regionale dello Sport di contrada Selvaggio. Nell’inchiesta è indagato, sempre per peculato, Silvio Piazza, l’ex segretario regionale e direttore della Scuola dello Sport di Ragusa.

Eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di tutti i cespiti monetari nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di circa 600.000 euro. I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa nella sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, alla presenza del Procuratore Carmelo Petralia e del comandante provinciale delle Fiamme gialle, il colonnello Claudio Solombrino.

L’indagine è scaturita da un esposto-denuncia, che risale al febbraio 2016, presentato dal responsabile dell’ufficio vigilanza del Coni di Roma, che ha segnalato la presenza di alcune gravi anomalie contabili sulle rendicontazioni che il Comitato provinciale di Ragusa inviava periodicamente. Le Fiamme gialle hanno monitorato le transazioni contabili e finanziarie ed effettuato intercettazioni telefoniche contestando agli indagati di avere acceso oltre ad un conto corrente ufficiale che dialogava con il Coni di Roma, anche un conto corrente cosiddetto “ombra”, in quanto non autorizzato e non conosciuto dal Coni nazionale, e di avere fatto dichiarazioni mendaci inducendo in errore l’assessorato regionale allo Sport, facendo sì che gli accrediti dei finanziamenti avvenissero su un conto non ufficiale e non su quello autorizzato.

Viene contestata una gestione personale e disinvolta che, attraverso prelievi fatti sia con assegni che per contanti, consentiva di svuotare sistematicamente il conto corrente creato ad hoc, utilizzando i fondi pubblici da destinare alle attività sportive per fatti privati e anche per l’acquisto di autovetture, barche ed altri beni personali.

E’ stata poi riscontrata una gestione clientelare delle strutture pubbliche da parte degli indagati: la Scuola dello Sport sarebbe stata messa a disposizione per eventi e manifestazioni senza che i proventi derivanti da queste concessioni venissero versati sul conto corrente ufficiale, ma intascati direttamente dagli indagati.

Inoltre le strutture venivano concesse in locazione o in comodato d’uso gratuito, senza l’addebito di costi legati al consumo di luce, acqua e gas, che rimanevano a carico del Coni. Le carte sono state trasmesse alla Corte dei Conti regionale per ipotesi di danno erariale.

Ci sono altre cinque persone segnalate all’autorità giudiziaria sulle quali c’è ancora il più stretto riserbo. L’attività di indagine non è ancora conclusa, nel corso della mattinata a Ragusa ci sono state altre perquisizioni, una delle quali in essere alla ex Provincia Regionale, ente titolare della struttura e che non avrebbe ricevuto alcun tipo di rendiconto per la gestione. Potrebbe risultare come seconda parte offesa secondo quanto affermato dal procuratore Petralia, anche se allo stato attuale sembrerebbe “silenziosa” sulla vicenda.

Marco Befera, responsabile del Servizio vigilanza anticorruzione del Coni nazionale, aggiunge: “L’apertura del conto ombra è avvenuta in piena violazione di quanto prevede il Coni. Ci è stato nascosto. In sede di audizione fatta da noi, il dottor Cintolo ha affermato di averne volontariamente omesso l’apertura perché le lungaggini burocratiche del Coni non avrebbero permesso una buona gestione delle risorse. Se avesse dovuto gestire quei fondi con il conto ufficiale del Coni, si sarebbe rallentata l’attività. Sono state le indagini della Guardia di Finanza ad appurare ed a sconfessare in pieno questa ricostruzione. Una volta venuti a conoscenza dell’esistenza del conto abbiamo fatto le verifiche e non trovando carte abbiamo chiesto alla banca estratti conto e copie assegni che ci hanno indotto poi a cercare la collaborazione con le autorità”.

Il Coni intende costituirsi in giudizio, per la gestione della struttura denominata Scuola dello Sport, Coni Sicilia ha già manifestato l’intenzione di richiedere il rinnovo della gestione alla ex Provincia regionale di Ragusa proprietaria della struttura; palestre ed auditorium per il cui impiego potrebbe essere coinvolta anche la società interna, Coni servizi spa nella determinazione di tariffari e quant’altro serva all’utilizzo extra sportivo della struttura, ha spiegato Lionello Nuccio, segretario regionale Sicilia del Coni.

Automobili, barche e anticipi sull’acquisto di case, pagamento di gasolio per il riscaldamento delle proprie abitazioni, questo è il quadro appurato secondo il procuratore, il colonnello Solombrino e il comandante della compagnia di Ragusa Antonio Schiazza. E poi la gestione del chiosco interno della struttura: un comodato gratuito per sei anni e la cessione dell’auditorium.

I contributi erogati dal 2006 al 2015 di ammonterebbero ad oltre 800.000 euro, fondi assegnati ed erogati per finalità sportive. “Minuziosa la rendicontazione del conto ufficiale, non quella del conto parallelo, una rendicontazione che non viene mai comunicata al Coni nazionale, nemmeno a fronte di disposizioni nel 2012 di chiudere conti diversi da quelli ufficiali. Hanno continuato – dice Solombrino – hanno fatto cadere in errore l’assessorato regionale dicendo che era conto dedicato; si sono fatti accreditare somme di cui si perdevano le tracce”. (AGI)