Resta in Aula a Sala d’Ercole per la discussione e non tornerà in commissione il disegno di legge sulla riforma delle Province. L’aula ha respinto a maggioranza la proposta del M5S di rinviare il disegno di legge in commissione Affari istituzionali che era stata rilanciata dal centrodestra. Sono 36 i deputati che hanno votato contro il rinvio, tra i quali il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino che ha ribadito nel corso di un intervento la necessità di proseguire non rimandando in Commissione il testo. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha sospeso la seduta e l’ha aggiornata al pomeriggio per l’avvio della discussione generale.
In Assemblea regionale siciliana si riprende, dunque, il dibattito sul disegno di legge per l’istituzione dei Liberi consorzi di comuni e delle città metropolitane che sostituiranno le province in Sicilia. Nella scorsa seduta il ddl era stato presentato dal relatore, il presidente della Commissione Attività istituzionali, Antonello Cracolici (Pd). Oltre mille gli emendamenti presentati. I lavori dovrebbero proseguire fino all’approvazione del ddl.
In mattinata l’opposizione aveva richiesto di “congelare” la riforma e votare la proroga a fine maggio o metà giugno dei commissari dei Liberi consorzi (che scadono domani) “per concentrarsi solo su bilancio e finanziaria”. Posizione espressa da Marco Falcone di Forza Italia, da Nello Musumeci della Lista Musumeci, Francesco Cascio di Ncd, Totò Cordaro del Pid-Cantiere popolare che durante una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni hanno rilanciato l’allarme sui conti della Regione. Assente Roberto Di Mauro dell’Mpa, ma Musumeci ha sostenuto che “condivide” tutti “le nostre richieste”.
Nel corso del suo primo intervento, il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino aveva ribadito la necessità di portare avanti la discussione in Aula “perché i siciliani hanno bisogno di risposte concrete e noi siamo stati eletti per darle. Sulla composizione dei Liberi Consorzi molti comuni si sono espressi e noi dobbiamo interpretare la sovranità popolare”.
Il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo Salvatore Siragusa, si era accodato al centrodestra nella richiesta di rinvio dell’esame del ddl delle Province per dare modo all’Assemblea regionale di concentrarsi su bilancio e finanziaria.