Giovedì Salvatore Cuffaro tornerà a Rebibbia per partecipare al congresso del Partito radicale al quale l’ex governatore siciliano è iscritto dal 2014, mentre era nel carcere romano per scontare la condanna a 7 anni che gli era stata inflitta per favoreggiamento alla mafia.
“Sto dando una mano a Rita Bernardini – dice al quotidiano online ilfogliettone.it -, abbiamo sensibilizzato un po’ di detenuti”. Sul fronte dei partiti, Cuffaro dice di guardare “con molta attenzione al lavoro che sta facendo Stefano Parisi. Mi auguro che insieme a chi in Fi crede al suo progetto, insieme a Cesa e Alfano si possa ricostruire un centro moderato. Se si è subalterni al Pd di Renzi, si finisce con l’essere niente.
In Sicilia l’Udc Giampiero D’Alia è totalmente schiacciato a sinistra, più a sinistra di Rosario Crocetta e del Pd. Dal 18% dei miei tempi, l’Udc oggi ha percentuali elitarie”. Cuffaro si spende per il parlamentare di Ala Saverio Romano: “Se dovesse candidarsi a sindaco di Palermo, gli sarò vicino”. E traccia il profilo del candidato a governatore della Sicilia: “Secondo me deve essere una donna, una persona che possa essere competitiva in un panorama politico dove i più accreditati a vincere sono i grillini”.
Infine, spiega che se fosse stato al posto di Renzi non avrebbe “forzato la riforma costituzionale cosi’ come ha fatto lui, andando ora incontro a un referendum difficile. Sarei stato più democristiano. Sul referendum sostengo in no: accoppiato a questa legge elettorale rischia di dare a una sola persona troppo potere”.