La Polizia di Stato ha effettuato, nelle città di Bari, Napoli e Palermo una maxi operazione denominata “Reset” che ha portato alla chiusura di 12 sale giochi che si trovavano strategicamente nei pressi di alcune scuole frequentate da minorenni.
L’obiettivo – si legge in una nota – è stato prevenire e reprimere il fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine, nonché le infiltrazioni della criminalità organizzata, anche mafiosa, nel settore dei giochi e delle scommesse. Fenomeno riscontrato essere fonte di enormi guadagni per la malavita.
L’operazione ha coinvolto circa 300 poliziotti dei “Nuclei della Polizia dei Giochi e delle Scommesse”, istituiti presso il Servizio Centrale Operativo (SCO). Nell’attività hanno concorso anche le Squadre Mobili e le Divisioni Anticrimine delle Questure coinvolte e dei Reparti Prevenzione Crimine operanti su quei territori.
Nel corso dell’operazione Reset a Palermo i poliziotti della Squadra Mobile, con l’ausilio degli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, hanno chiuso 10 locali per sale giochi di cui 2 nel quartiere Uditore (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); 2 a Settecannoli (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore; uno dei due anche per lo svolgimento di attività di sala giochi abusiva); uno a Boccadifalco (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno a Borgo Nuovo (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore, nonché per attività abusiva di sala giochi); uno nel quartiere Oreto (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno Montepellegrino (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno nel quartiere Zisa (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno Brancaccio (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore).
Nel corso dei servizi, sempre a Palermo, sono state, inoltre, elevate sanzioni amministrative per 45.000 euro, in particolare per violazione della normativa di settore sul gioco d’azzardo (presenza di terminali videopoker).