Scuola Falcone, il danneggiamento della statua che ricorda il giudice figlio della cultura mafiosa. Video

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Un gesto che dimostra come questa città deve ancora fare tanti passi avanti nel segno della civiltà e del rispetto della comunità; un gesto che è figlio di una cultura mafiosa che nonostante tutto è viva e vive in mezzo a noi. La testa e parte del busto della statua che ricorda Giovanni Falcone e che si trova davanti alla scuola Falcone-Borsellino allo Zen di Palermo, staccati e lanciati contro una vetrata dell’istituto sono la rappresentazione plastica e concreta di come ancora a Palermo mentalità mafiosa e cultura della prevaricazione siano pane quotidiano. Pezzi di statua scagliati contro una vetrata. Un doppio gesto di vandalismo ingiustificabile, quello compiuto nella scuola di via Pensabene, figlio di quel substrato culturale dove si annidano ignoranza e miseria. Lo Zen, così come tante altre periferie di una Palermo che la cronaca e le dichiarazioni ci raccontano come città che ha fatto “scuola di civismo politico”, in realtà dimenticati da quel recupero complessivo che è l’unico strumento per far compiere un concreto salto di qualità..

Ignoti che sono entrati nel cortile della scuola sapendo già quel che dovevano fare. E non è la prima volta che la statua, che raffigura il magistrato ucciso nella strage di Capaci assieme alla moglie e agli agenti della scorta, viene danneggiata. Dirigenti e insegnanti dell’istituto da anni sono impegnati a diffondere la cultura della legalità tra i ragazzi del quartiere, inutile ricordarlo, tra i più degradati della città. E’ evidente che gli sforzi e le fatiche profusi nel tempo sono serviti a poco. Si va avanti a forza di progetti quando ci sono i fondi ed in assenza di denaro i progetti, che poi sono di educazione civica e alla legalità, si fermano. Un gesto inqualificabile che arriva a poco più di una settimana dall’anniversario della strage di via D’Amelio, dove furono assassinati dalla mafia Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.

“Esprimo la mia amarezza per tutto quello che è successo. Appena sono arrivata, lo sconforto e il dolore sono stati grandi. Perché atti di vandalismo ce ne possono essere tanti ma questo va al di là. Perché è stato colpito il simbolo, l’ideale in cui si incarnano tutti i valori che portiamo avanti e impartiamo a questi ragazzi”. Lo dice Daniela Lo Verde, preside dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone. “Al di là di tutte le cose visibili noi facciamo un’azione quotidiana di accoglienza, di benessere verso tutti i bambini. Proviamo a fare tutto e di più nonostante tutto non sia sufficiente – prosegue – Il personale della scuola si impegna a fare tutto e di più. Non è una ragazzata. Non so fino a che punto possano essere stati ragazzi. Dopo avere rotto il portone e fracassato il vetro se avessero voluto sarebbero potuti entrare. Noi cerchiamo di fare qualsiasi cosa per gli alunni, ma manca la costanza progettuale che ci consenta di rimanere aperti anche di pomeriggio, quando sarebbe necessario anche questo”. Per la preside: “A fare questo noi ci proviamo, ma servono finanziamenti non indifferenti. Quello che ci viene consentito lo portiamo avanti, ma ancora non sono sufficienti i mezzi a disposizione per un’ampia attività progettuale come la vorremmo”.

“Sono costernata da un episodio di vandalismo che per la seconda volta colpisce un baluardo di legalità in un quartiere estremamente sensibile della nostra città”, afferma Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone. “Sono accanto agli studenti e ai cittadini del quartiere – aggiunge – che credono e si battono nel nome di Giovanni Falcone e che fino allo scorso 23 maggio hanno portato la loro rappresentanza in piazza Magione a onorare il nome di Giovanni e Paolo. Non ci arrenderemo mai – conclude Maria Falcone – e la statua risorgerà più bella di prima ma chiedo alla autorità di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo”.

“Gravissima e deplorevole offesa alla memoria di Falcone. Un gesto vile da condannare con fermezza”, scrive su Twitter il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini.  “Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni Falcone fa paura. E lo dimostra quanto è accaduto oggi a Palermo”. L’Associazione Nazionale Magistrati condanna duramente il gesto vandalico ai danni della statua del giudice Falcone. “Noi – continua la nota dell’Anm – non dimentichiamo e continuiamo a tenere vivo il suo ricordo condannando con fermezza questi atti incivili che sono un oltraggio all’eredità che ci ha lasciato. Come sosteneva Giovanni Falcone: la cultura della legalità è la strada giusta per combattere le mafie, e noi proseguiremo su questo percorso. Non bisogna abbassare la guardia e il danneggiamento della statua lo dimostra. Continueremo ostinatamente – conclude la nota dell’Associazione Nazionale Magistrati – a coltivare il “vizio della memoria”.

Le altre reazioni. “Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “L’atto di vandalismo avvenuto alla Falcone di Palermo – afferma in una nota Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende. Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l’esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili”.  Fedeli ha già contattato la dirigente della scuola Falcone, Daniela Lo Verde, per esprimerle sostegno e vicinanza. “Faremo subito restaurare la statua – assicura Fedeli -. Conosco molto bene il lavoro preziosissimo che la comunità educante della scuola Falcone fa ogni giorno garantendo a studentesse e studenti, in coerenza con la nostra Costituzione, la possibilità di crescere come cittadine e cittadini consapevoli, attivi, liberi da ogni condizionamento. Sono vicina alla dirigente, alle insegnanti e agli insegnanti, al personale scolastico tutto, alle ragazze e ai ragazzi e alle loro famiglie. Non è la prima volta che questa scuola è oggetto di attacchi. Chi la dirige e chi ci lavora non si è mai fermato, anche stavolta saremo al loro fianco”, conclude Fedeli.

 “Indegno e ignobile l’oltraggio perpetrato alla statua del giudice Giovanni Falcone a Palermo. Chi ha commesso questo scempio non è un vandalo qualunque, ma un infame che va punito severamente e senza sconti. Nella storia non c’è posto per gli infami, solo per gli eroi come Giovanni Falcone”, lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. E’ difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido”, scrive su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Se è un’avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l’ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola, grazie all’impegno dei docenti che ogni giorno educano i cittadini di domani, e da un maggior controllo del territorio, per prevenire questo tipo di comportamenti. Abbiamo una certezza, non illudetevi: ogni volta che proverete a infangare la memoria di uomini come Falcone noi la proteggeremo. E ogni volta che distruggerete una statua saremo pronti a ricostruirla”, aggiunge. “Quando si prende di mira una scuola si vuole aggredire il futuro: sono vicino a chi vive, da studente o lavoratore, l’Istituto Giovanni Falcone di Palermo”, conclude Grasso.

L’oltraggio alla statua di Giovanni Falcone è triste e vergognoso. A 25 anni della strage di Capaci questo scempio ci ricorda che a Palermo la mafia c’è e si sente ancora forte. A questa esibizione di mafiosità occorre reagire e non permettere che l’indifferenza calpesti la memoria del sacrificio del giudice Falcone. La città faccia sentire la sua ribellione e la sua vicinanza ai martiri della lotta alla mafia”, dichiara Rosy Bindi, presidente Commissione Antimafia. “Staccata la testa della statua di Giovanni Falcone a Palermo. Per l’infame autore del gesto, solo schifo e vergogna”, sono le aprole del segretario della Lega, Matteo Salvini. “Vergognoso, ignobile attacco a statua Falcone! Uniti, sempre, in sua memoria e per la nostra terra nella lotta contro la mafia, per la legalita'”, scrive su Twitter Angelino Alfano.

“Il danneggiamento e il vilipendio della statua dedicata a Giovanni Falcone sono atti gravissimi, ancor più grave perché rivolti anche a danneggiare una scuola che svolge da anni una importante opera di sensibilizzazione e formazione sociale. Auspico che si possa risalire al più presto agli autori di questo gesto vile. Allo stesso tempo ho disposto che le maestranze comunali si adoperino per il pronto restauro della statua e un sopralluogo sarà fatto martedì mattina”, dice il sindaco Leoluca Orlando.