Le famiglie siciliane si apprestano a festeggiare la Pasquetta, festa dedicata alle gite fuori porta con amici e parenti. Immancabili mangiate a base di carne (possibilmente castrato) e carciofi alla brace sono il necessario corollario alla festa. In realtà però, il nome della ricorrenza di origine religiosa è “lunedì dell’Angelo”, così chiamato perché ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro dopo la Resurrezione di Cristo.
Secondo i Vangeli, pur con lievi differenti versioni tra i quattro evangelisti, Maria Maddalena, Maria di Betania sorella di Lazzaro e Maria madre di Giacomo, Giuseppe e Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo del Cristo. Giunti alla tomba trovarono il grande masso che ne chiudeva l’accesso spostato. Le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mc 16,1-7)). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.
La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo (lunedì), forse perché i Vangeli indicano “il giorno dopo la Pasqua”, anche se evidentemente quella a cui si allude è la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato. Il lunedì dell’Angelo è giorno dell’ottava di Pasqua, ma non è giorno di precetto per i cattolici.
L’usanza di trascorrere la festa di Pasquetta insieme con parenti o amici con una gita o scampagnata con tanto di picnic all’aperto nasce da una interpretazione della tradizione cristiana.
Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata.