Taormina: polemiche per il rientro in anticipo dei dipinti di Antonello da Messina esposti al G7

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Taormina: “Rientro anticipato dei dipinti di Antonello da Messina esposti nel corso del G7, a Palazzo Corvaja. La mostra avrebbe dovuto concludersi a fine mese, tuttavia sono sopraggiunti motivi di opportunità che hanno imposto il recesso, da parte del Dipartimento dei Beni culturali della Regione Siciliana, dalle intese sottoscritte con la Beni Culturali srl. Non è stato infatti possibile perfezionare le medesime intese, in assenza di adeguata documentazione più volte richiesta e mai fornita dal Comune di Taormina”.

La nota è della Regione Siciliana, Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, che aggiunge: “Dopo essere stati ammirati nei giorni del G7, con grande riscontro di pubblico, il Ritratto d’Ignoto ritornerà in esposizione a Cefalù presso il Museo Mandralisca dove pure sarà collocata l’Annunciata per circa un mese, prima del definitivo rientro al Museo Abatellis di Palermo. La Tavoletta bifronte rientrerà al Museo Regionale di Messina in attesa dell’apertura totale degli spazi, prevista per il 17 giugno”.

Uno “schiaffo alla cultura, un danno inestimabile alla Sicilia e ai tanti visitatori che erano pronti a venire a Taormina”. Così Roberto Celli, Ceo e founder di Beni Culturali, la società che ha curato la mostra multimediale Unescosites al Palazzo Corvaja di Taormina, commenta la decisione della Regione di “portare via” i tre capolavori di Antonello Da Messina – il Ritratto d’Ignoto, l’Annunciata e la Tavoletta bifronte – ammirati solo qualche giorno fa dalle first ladies del G7.

Le opere di Antonello Da Messina, che sarebbero dovute rimanere esposte sino al 30 giugno, lasceranno così Taormina. “Mi hanno detto che le porteranno via già oggi”, ha detto Celli all’Adnkronos – lasciando dietro di loro qualche polemica e persino la possibilità di strascichi giudiziari. “Sono indignato, è questa la parola giusta – ha commentato il founder di Beni Culturali – Amo la Sicilia da 20 anni, ma questa è davvero l’ultima volta. Abbiamo messo in piedi un’operazione culturale che in quest’isola non si vedeva da decenni e ora per piccoli burocrati che non si passano le carte stiamo per assistere a un’azione scellerata di cui riderà il mondo intero”.

L’assenza di qualche documento per Celli non può essere una “giustificazione”. L’esposizione delle tre opere di Antonello da Messina, insieme con l’Ecce Homo di Caravaggio, a Palazzo Corvaja, è stata realizzata con un accordo di coproduzione tra la società Beni Culturali e il Dipartimento Beni Culturali della Regione Sicilia, all’interno della mostra multimediale Unescosites. E ovviamente ha avuto dei costi.

“Su Palazzo Corvaja abbiamo investito 52mila euro per dotarlo di quegli impianti indispensabili per poter ospitare una mostra – ha spiegato Celli -. Abbiamo sistemato i bagni, l’impianto elettrico, mancava l’accessibilità per i disabili. Lo abbiamo dotato di quello che in gergo si chiama facility report: il minimo indispensabile”. E poi ha ribadito: “Per problemi burocratici inesistenti si fa un danno incalcolabile a un privato, ma soprattutto un danno incredibile a tutti i visitatori già prenotati, una pessima figuraccia mondiale alla Sicilia e una insulsa dissipazione di denaro pubblico”.

Beni Culturali intanto, ieri, ha già provveduto a diffidare il Dipartimento regionale “a porre in essere qualsiasi tipo di azione che possa pregiudicare i diritti della società garantiti con un protocollo pienamente valido ed efficace”.