Il Pd di Milazzo boccia l’intitolazione dell’aula consiliare ai giudici Falcone e Borsellino. Il consiglio comunale della città del Messinese ha bocciato l’intitolazione della sala ai due magistrati caduti per mano mafiosa. Nella seduta di ieri sera, la maggioranza d’aula, che sostiene il sindaco Pd, Giovanni Formica, ha infatti affossato la mozione avanzata dai consiglieri di opposizione dell’Udc ed appoggiata dai rappresentanti della minoranza consiliare che chiedeva l’intitolazione dell’aula alla memoria dei due giudici assassinati dalla mafia.
Una parte dei consiglieri renziani ha richiesto in apertura di seduta di ritirare la mozione. Perché hanno sostenuto che “l’aula doveva dimostrare di volare alto sulla questione mafia ed antimafia. E che ci sono altri posti da potere intitolare ai due magistrati”. Alcuni consiglieri della maggioranza hanno accusato l’Udc di essere “demagogico e strumentale” e per questo hanno annunciato il voto contrario. Un rifiuto ribadito da altri consiglieri vicini all’amministrazione che, “ricordando l’impegno della sinistra militante nella lotta alla mafia”.
L’Udc e le varie rappresentanze di Forza Italia, Milazzo futura, Fai partire il cambiamento e Città Futura sono comunque rimasti fermi sulla necessità dell’intitolazione. “Nessuna strumentalizzazione – è stato ribadito dai consiglieri di opposizione -, ma un modo concreto di dare giusto risultato ai nomi di Falcone e Borsellino, dove si dovrebbe dare esempio di correttezza, moralità e spirito di sacrificio”. Alla fine delle dichiarazioni il voto finale: nove contrari, tre astenuti e 6 favorevoli.
Sulla imbarazzante vicenda è poi intervenuto il sindaco Pd Giovanni Formica che ha difeso l’operato dei consiglieri del suo partito. “Non ero presente ma ho sentito i consiglieri che hanno bocciato la mozione ed ho compreso le loro posizioni. Una intitolazione del genere si prepara, si coinvolge la città, si apre una discussione su ciò che il cancro della criminalità organizzata ha rappresentato e rappresenta per la nostra terra. Il resto – ha concluso – è superficialità, esibizionismo ed antimafia di facciata”.